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Un sussulto d’orgoglio al Bentegodi, è chiedere troppo?

Sabato contro il Chievo la Fiorentina può chiudere definitivamente il discorso quinto posto e proiettarsi sulla prossima stagione

Simone Bargellini

L'ultimo sforzo, l'ultima fatica. Anche perchè negli ultimi due mesi la Fiorentina non si affannata poi granchè. Una sola vittoria nelle ultime 10 partite ufficiali (compresa la trasferta di White Hart Lane), una caduta verticale che ha drasticamente ridimensionato i sogni di gloria. Adesso rimane solo l'obiettivo quinto posto, rimasto saldamente in mano alla squadra di Paulo Sousa grazie soprattutto al rendimento altrettanto scadente del Milan. A livello matematico serve però almeno una vittoria ai viola per chiudere definitivamente il discorso.

Sabato al Bentegodi non sarà facile, e non è una frase di circostanza. Lo dicono i numeri del Chievo che in casa ha ottenuto 13 punti nelle ultime 5 partite (4 vittorie e 1 pareggio) e che da qualche settimana è una delle squadre più in forma del campionato, anche se reduce da una sconfitta con l'Atalanta. Sarebbe però auspicabile un ultimo sussulto d'orgoglio della Fiorentina che ultimamente si è travestita da squadra da retrocessione (LEGGI), ma che ha nel dna prestazioni di spessore come quella con la Juve e come quelle fino a gennaio.

Non che il quinto posto sia poi tanto in discussione, ma al di là della classifica queste ultime tre giornate serviranno anche per sciogliere alcuni dubbi su tanti giocatori, la cui permanenza è ad oggi in forte discussione. Ne va anche della valutazione di Paulo Sousa, al cospetto di quel Maran che rimane tra i papabili per la sua eventuale successione.

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