Un nuovo, vecchio, Sinisa

Alzi la mano chi a fine 2011 era fermamente convinto che Sinisa Mihajlovic non fosse un allenatore molto capace. O magari che fosse più adatto ad allenare una "big" dove bisogna essere più motivatori che tecnici. Ok, qualcuno fa finta di nulla, ma siete tanti lo stesso. Sicuramente nei 17 mesi in cui ha guidato la Fiorentina, il serbo non aveva convinto nessuno. La squadra si era infilata in un tunnel deprimente, il gioco era pari a zero e il pubblico viola era arrivato al punto di annoiarsi (incredibile ma vero) a seguire la propria squadra. A tutto questo faceva da contraltare un atteggiamento dello stesso Mihajlovic, a livello mediatico, fatto di proclami roboanti, espressioni da duro, parolacce e compagnia bella.

Un profilo che non è cambiato di molto oggi. Anche alla Samp, infatti, le conferenze stampa di Mihajlovic sono spesso originali e sopra le righe. Solo che tutto questo crea un personaggio positivo, alla luce di risultati sul campo - che è sempre quello che conta - estremamente positivi. Dal suo arrivo a Genova al posto di Delio Rossi, proprio dopo la gara di andata tra viola e blucerchiati, l'ex Ct della nazionale serba ha rianimato una squadra che sembrava inadeguata alla Serie A, ottenendo 31 punti in 18 giornate, un rendimento da Europa. Più di quanto fatto nello stesso periodo dalla Fiorentina. E c'è di più, perchè la Samp si è completamente trasformata da una formazione fragile e impacciata ad una squadra spavalda e organizzata, capace di giocarsela quasi contro chiunque. Forse, allora, bisogna rivedere il giudizio sul suo lavoro svolto in riva all'Arno, o forse Mihajlovic è "maturato" nel corso di questi anni, oppure ancora ha trovato a Bogliasco un ambiente a lui ideale per esprimere le sue idee. Quel che è certo è che domenica a Marassi per la Fiorentina sarà una partita molto tosta e servirà ritrovare almeno un po' di smalto per riuscire a fare risultato.

SIMONE BARGELLINI

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