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Tutte le strade (o quasi) portano a Roma

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Sousa e Kalinic piacciono alla Roma. I profili sono compatibili ai rinforzi che cercano nella capitale. E Monchi conosce bene il tecnico...

Stefano Rossi

Tutte le strade portano a Roma. O quasi. Sicuramente conducono lontano da Firenze. E' il destino comune di Paulo Sousa e Nikola Kalinic, il maestro e l'allievo. Al termine di questa stagione entrambi lasceranno la Fiorentina. Ci sono rimasti per un biennio, per convenienza, ma con spirito diverso. Forse addirittura opposto. La capitale oggi rappresenta una reale possibilità per loro. A partire dal tecnico. La dirigenza giallorossa ha dato mandato ai suoi manager Monchi e Massara di individuare un allenatore italiano di nascita o di formazione. E l'identikit è compatibile: Paulo conosce bene la Serie A per averci militato da giocatore e da allenatore. E proprio nella prima parte della sua carriera fu vicino a passare alla Roma ma poi l'operazione sfumò per volere di Moggi che approdò alla Juventus e lì porto il regista. Oggi Sousa è un allenatore mediamente esperto e dalle parti di Roma oltre un anno fa venne elogiato ed emulato da Spalletti per la difesa a "tre e mezzo". Se Monchi, che lo conosce da tanto tempo, dovesse puntare su di lui si metterebbe in casa un tecnico capace di sollecitare meccanismi già noti al reparto difensivo.

Kalinic potrebbe seguirlo? E' una possibilità e gli indizi non mancano. Il ritiro di Totti libererà una casella, il probabile addio di Dzeko, uomo di Spalletti della prima ora, un'altra. Lì si inserirebbe il croato, alfiere e massima espressione delle teorie dell'allenatore. A gennaio Nikola ha rifiutato il trasferimento in Cina da Fabio Cannavaro. Amore improvviso per la Cupola di Brunelleschi? No. Per carità, a Firenze mica si sta male ma il futuro aveva già in serbo una grande squadra d'Europa. Bastava individuare quale. Il numero nove è rimasto lucido ed ha saputo aspettare, gli va riconosciuta la lungimiranza. Paulo e Nikola si apprestano a vivere gli ultimi 180 minuti di carriera in viola. Poi sarà il tempo dei saluti e ognuno lo farà a modo suo. Il loro futuro potrebbe camminare ancora nella stessa direzione e oggi Roma rappresenta più di una suggestione.

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