"Affidiamoci ai senatori". E' una delle scelte fatte da Delio Rossi all'indomani dell'infausto Fiorentina-Juventus. Il tecnico che aveva fatto del "non guardo la carta d'identità" uno dei suoi motti, si è rimangiato tutto nel nome dell'emergenza. Il problema è che i fatti - anche in questo caso - non stanno dando ragione al mister viola che, al contrario, ha visto la sua squadra sciogliersi sotto gli erroracci dei cosiddetti uomini d'esperienza: Gamberini, Natali e Pasqual che si fanno infilare come bambini al 90' di Genoa-Fiorentina, e gli ultimi due che concedono un bis ancora peggiore ieri. "Una squadra impaurita" ha definito Rossi la sua formazione. Alla faccia delle spalle larghe che si presume dovrebbero avere giocatori di 30 anni con una decina di stagioni tra i professionisti nel curriculum.
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Tu chiamala se vuoi “esperienza”…
Natali, Pasqual e co: se l’età non è sinonimo di affidabilità (COMMENTA)
E allora forse è meglio guardare al carattere (inteso come personalità), dote assai rara nell'attuale Fiorentina, ma non necessariamente proporzionale all'anagrafe. Non è un caso se ieri, a tirar fuori il 'colpo' risolutore - purtroppo solo illusoriamente - sia stato il più giovane dei 13 viola scesi in campo. Questo non significa che Rossi debba lanciare allo sbaraglio i ragazzi della Primavera col rischio, non tanto di far peggio dei senatori, quanto di bruciare qualche giovane. Magari, però, è giusto riproporre quel Nastasic che si era distinto come uno dei migliori (e dei più "freddi") negli ultimi tempi, o magari portare un Acosty in panchina, che può risultare più utile di un Lazzari se serve un esterno destro offensivo. Perchè esperienza non è sinonimo di affidabilità, almeno in casa viola.
SIMONE BARGELLINI
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