Trapattoni a VN: “Batistuta? Ci vorrebbe una fotocopiatrice. Sousa e le due punte…”

Giovanni Trapattoni è un galantuomo, un leader. Uno che non parla a sproposito e che sa consigliare. Giovanni Trapattoni è un vincente. Violanews.com lo ha contattato in esclusiva per parlare del momento di difficoltà della Fiorentina.

Mister, partiamo dalla "sua" Fiorentina. Batistuta è appena diventato cittadino onorario di Firenze.

"E' stata una bella iniziativa, un titolo giusto per un grande campione con un cuore enorme che ha dato tutto. Come lui ripenso anche io alla stagione 1998-99 e forse quella ricaduta che ebbe fu figlia della fretta di recuperarlo. Era un goleador implacabile, dipendevamo da lui. E infatti quando c'è mancato abbiamo faticato. Era un calciatore generoso, non rinunciava mai alla battaglia".

Farebbe comodo a questa Fiorentina che segna poco...

"(Sorride ndr) Ci vorrebbe una fotocopiatrice per riprodurlo e darlo a tante squadre, non solo alla Fiorentina".

Cosa sta succedendo alla squadra di Paulo Sousa?

"Quando un allenatore arriva in una squadra cerca di dare un'impronta personale ma lungo il percorso può trovare dei momenti difficili. Firenze è bella e vuole bellezza, io pure ho avuto le stesse difficoltà in viola visto che i tifosi pretendevano molto avendo anche una certa cultura. Adesso per Paulo il compito è difficile, sta cercando la quadratura ma Firenze deve avere pazienza e attenderlo. Ho avuto modo di incontrarlo in Portogallo, è molto capace: ha bisogno di tempo".

Da molte parti arriva il suggerimento di far giocare insieme Kalinic e Babacar per segnare di più...

"Siamo onesti: Paulo non rinuncia a vincere, non è questo il motivo che lo spinge spesso a giocare con una punta. Per giocare con due attaccanti è necessario che tutti, in fase di non possesso, aiutino a difendere. E' un gioco di equilibri. In tal senso va capito per bene cosa può fare Babacar. E' giovane, brillante ed ha qualità. Lui deve imparare a sacrificarsi per il bene di tutto il gruppo, sono convinto che l'allenatore stia lavorando su questo aspetto".

Dopo qualche difficoltà, Bernardeschi si sta ritrovando. E il CT Ventura lo vorrebbe provare come interno di centrocampo...

"Ventura conosce i giocatori per averli avuti da avversari fino alla passata stagione. Farlo giocare come mezzala vuol dire fargli svolgere due compiti: andare avanti per cercare il gol e farlo difendere in fase di non possesso. Il ragazzo ha qualità ma si deve capire se ha attitudine al sacrificio anche in quella zona di campo".