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Tra diffide e fatiche: testa all’Udinese ma un occhio anche alla Juventus

Borja, che ha bisogno di riposo, e Pasqual sono diffidati. Astori rientra, Badelj potrebbe rifiatare: come la Fiorentina di Sousa arriva Friuli

Redazione VN

No al turnover, sì agli accorgimenti intelligenti. Domani sera contro l'Udinese la squadra viola potrebbe essere parzialmente rimodellata. L'impegno del Friuli è l'ultimo infrasettimanale della stagione e dopo le fatiche contro il Sassuolo, ma soprattutto prima di quelle contro la Juventus, qualche cambiamento è logico aspettarselo. A partire dalla difesa. Astori, scontata la squalifica, è pronto a riprendersi il posto da titolare insieme a Gonzalo. A destra Tomovic appare leggermente in vantaggio rispetto a Roncaglia, uno dei più presenti nelle ultime gare.

Anche a centrocampo tutto può essere messo in discussione. Bernardeschi, smaltite le fatiche azzurre e alla ricerca della forma migliore, potrebbe essere titolare proprio nello stadio dove ha esordito in Nazionale contro la Spagna. Sulla corsia di sinistra invece il ballottaggio tra Pasqual e Alonso è aperto. Occhio però ai cartellini: Manuel è in diffida, un eventuale giallo gli farebbe saltare sicuramente la gara contro la Juventus e il tecnico deve considerare anche questo aspetto. In mezzo si ripartirà da Vecino, in crescita sotto il profilo agonistico. Lo si è visto anche contro il Sassuolo quando è andato vicino a realizzare il primo gol della stagione. Badelj avrebbe bisogno di rifiatare, al pari di Borja Valero che è anche diffidato: aumentano le chance per Tino Costa.

Davanti, in questo momento, non si può rinunciare ad Ilicic. Al suo fianco potrebbe agire Mati Fernandez che ha smaltito l'infortunio delle ultime settimane. Non è da escludere che insieme ad Ilicic possa agire Bernardeschi con l'inserimento di Kuba sulla corsia di destra: Sousa preferisce schierare almeno uno dei due trequartisti che si sacrifichi anche in fase di copertura. Il terminale offensivo dovrebbe essere ancora Kalinic, alla ricerca del gol e di se stesso. La prestazione arriva sempre, la lucidità sotto porta meno. Ma per la legge dei grandi numeri il momento della gioia non può essere troppo lontano.