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Tottenham: fra cambi di manager, crisi di identità e pessimi acquisti

Conosciamo gli avversari dei viola: una formazione con un grande potenziale, ma inespresso

Redazione VN

Violanews.com, in collaborazione con Calciopremier.it, ha scritto un articolo per presentare il Tottenham, che sarà avversario della Fiorentina nei Sedicesimi di Finale di Europa League.

Il Tottenham Hotspur è sicuramente una grande del calcio inglese, ma forse lo è meno di quanto potrebbe indicare la bacheca riempita da: due trionfi in campionato, otto FA Cup, quattro League Cup, sette Community Shield, due Coppe UEFA e una Coppa delle Coppe.

La formazione di Londra infatti, dopo aver perso il binomio Gareth Bale in campo ed Harry Redknapp in panchina, è entrata in una spirale negativa che l'ha portata spesso ad essere accusata di poca consistenza sia nel gioco espresso che nei risultati. Dopo l'addio del gallese gli Spurs non hanno saputo investire degnamente i 100 milioni di euro staccati dal Real Madrid per vestire di Blancos il mancino classe '89 di Cardiff. La proprietà ha messo a segno una serie di acquisti rivelatasi errata che ha come proprio culmine Roberto Soldado, incapace di essere anche solo ai livelli di una punta di medio rendimento di Premier League. L'unico giocatore di grande caratura e rendimento arrivato agli Spurs negli ultimi anni è Christian Eriksen. Il centrocampista danese ex Ajax si è rivelato un talento cristallino ed è il giocatore più pericoloso sia nei calci da fermo che nell'impostazione della manovra.

La squadra attuale, oltre che nel già citato ex Lanciere, ha il suo punto di forza nel portiere francese Hugo Lloris. La difesa, in quanto a nomi, è molto importante visto che vanta a destra il nazionale inglese Kyle Walker e può contare su due centrali di grande livello come Federico Fazio e Jan Vertonghen, ma ha dimostrato spesso di avere dei passaggi a vuoto. La qualità del centrocampo non è eccelsa vista la presenza di tanti mediani difensivi come Capoue e Stambouli, che vanno di pari passo con i deludenti Dembele e Paulinho e i giovani Bentaleb e Mason. Gli esterni sono di qualità e velocità vista la presenza di Erik Lamela, Aaron Lennon e Andros Townsend. Davanti invece il grande vuoto con Emmanuel Adebayor ai margini della rosa, Roberto Soldado perennemente inceppato. Si salva solo il giovane Harry Kane, che sembra destinato ad una grande carriera ed è giù competitivo sia in Inghilterra che in campo internazionale.

Sicuramente alla squadra che gioca le sue partite casalinghe nello storico impianto di White Hart Lane, una cattedrale del calcio da 38.000 posti abbondanti, non hanno giovato i continui cambi in panchina dove, dopo Harry Redknapp, si sono succeduti: Andre Villas-Boas, Tim Sherwood e l'attuale Mauricio Pochettino. Questa continua mobilità ha impedito alla squadra di avere una propria identità e uno stile di gioco chiaro, definito ed efficace. Senza contare che spesso è mancato un po' di carattere nelle situazioni complicate.

Da capire inoltre se, con l'argentino in panchina, il Tottenham sarà intenzionato a continuare il turnover massiccio che ha attuato sin qui nel girone di qualificazione privilegiando il campionato (attualmente la squadra è settima a quindici punti dalla vetta) e le coppe nazionali, oppure deciderà di puntare forte sulla competizione internazionale.

Formazione tipo:

Tottenham (4-2-3-1): Lloris, Walker, Fazio, Vertonghen, Rose; Dembele, Mason; Eriksen, Kane, Lamela; Soldado.

MATTEO ANGIOLINI