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I tifosi viola chiamati all’ennesimo atto di fede

L’infortunio di Gomez deve stringere tutta la piazza intorno ai suoi eredi: è il momento dei giovani e di qualche riscatto

Redazione VN

Tifare per la Fiorentina è una missione. Un atto di fede che si compie quando si entra nell'età della ragione. Tifare per la squadra viola non vuol dire trionfare in primavera con coppe, scudetti e con tutto ciò che si può vincere. Spesso tifare viola vuol dire vincere tante battaglie sportive senza però uscire trionfanti da una guerra, sportiva anche questa. Le stagioni in discesa dei viola, di quelle senza infortuni gravi o problemi di sorta, non sono poi così frequenti negli annali. Poteva forse fare eccezione questa? No, certo. Al capitolo "infortunio del bomber" senza tornare più indietro del 1998-99 si possono trovare problemi fisici per Batistuta, per Chiesa nel 2000-2001 e per Riganò nel 2003-2004 nella fase decisiva della stagione. Anche questa volta la Fiorentina è costretta a fare luce senza i propri fari. Cuadrado è chiamato a diventare un trascinatore, Ilicic al riscatto e i giovani virgulti Babacar e Bernardeschi alla maturazione rapida e forzata.

Il sogno di vedere Pepito e Mario insieme sta diventando una chimera: i loro infortuni si sono prima alternati e poi sovrapposti e quindi il gruppo di Montella deve continuare la corsa senza di loro. Una corsa che, negli obiettivi, è divergente tra le parole del tecnico e quelle del Patron: adesso è soltanto il momento di dare un seguito al risultato di Bergamo e di premere il piede sull'acceleratore, dove potrà arrivare questa squadra si vedrà più avanti. Dopo alcune settimane controverse, caratterizzate dai non gol di Gomez, dal report su Rossi degno del miglior Conte Mascetti, sembrava essere tornato il sereno. Tra i candidati a sostituire Mario, siamo sinceri, non ce ne è uno che ad oggi possa prendere la squadra sulle spalle sotto il profilo psicologico: sotto l'aspetto tecnico invece si può stare abbastanza tranquilli. Sarà un'eredità pesante, al di là dello score stagionale del tedesco che è ancora fermo a zero.

La piazza dovrà fare la sua parte per cercare di mantenere il sereno in casa viola. La natura del fiorentino, sempre critico sull'onda della teoria di Liedholm che se a Firenze si vince 4-0 si deve spiegare perchè non è arrivato il quinto gol, dovrà essere parzialmente stravolta. I giovani hanno bisogno di affetto e poche pressioni, Ilicic va coccolato soprattutto adesso che la presenza dell'amico Kurtic pare averlo stimolato - guardare la sua esultanza contro l'Atalanta per credere e Cuadrado va trattato come il campione che è. I cuori viola sono chiamati ancora una volta a fare un atto di fede: stringersi sempre di più e tifare accettando la malasorte che a Firenze si sta trovando bene e pare non volersene proprio andare.

STEFANO ROSSI

Twitter @StefanoRossi_