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Thereau: “Pioli mi ha strappato alla Samp. Eysseric? Ero messo peggio, dategli tempo. L’Europa…”

Le parole dell'attaccante francese, ospite negli studi di Radio Bruno per "A pranzo con il Pentasport"

Redazione VN

Di seguito le parole di Cyril Thereau ai microfoni del Pentasport di Radio Bruno, di cui il francese è oggi ospite esclusivo.

"Sto bene sto bene, mi hanno solo fatto correre con il pranzo per non arrivare in ritardo (ride, ndr). Stiamo facendo il campionato che tutti si aspettavano, la gente, il mister. A me non piace parlare di giocatori giovani, nel senso di usarla come scusa, però è vero che la squadra è cambiata molto. E comunque se oggi avessimo avuto due, tre punti in più la classifica sarebbe stata più giusta. Potevamo raccogliere di più contro l'Inter, ad esempio. Non è stata la nostra miglior partita ma abbiamo avuto molte occasioni. Abbiamo rischiato poco e nulla, c'è stato rammarico. Ci dispiaceva soprattutto perché non siamo riusciti a vincere contro una grande squadra.

Veretout? Non conoscevo Jordan, non lo avevo mai visto giocatore. Sono rimasto impressionato, è un giocatore veramente forte, ha tutto. Piace alla gente perché è aggressivo, che ha buoni piedi, sa giocare con la palla. Si è ambientato subito al calcio italiano, che è un calcio difficile. Eysseric? Io dopo sei mesi quando arrivai qua ero messo molto peggio. Chiamai il mio procuratore, gli chiesi di portarmi via (ride, ndr). All'inizio è difficile, soprattutto quando non parli la lingua. Poi con tutte quelle sedute tattiche, i video... un calcio complicato. Io ad Eysseric l'ho detto: è importante che tu non pensi di non essere in grado, di non farcela. Piano piano si impara, ci si abitua alla lingua, al ritmo, che qui è molto alto. La qualità la ha e sono convinto che riuscirà ad esprimerla nei prossimi mesi. Ciò che lo mette in difficoltà è il fatto che tende ad avere poca fiducia nelle sue qualità. Ma quando inizia a far vedere ciò che faceva regolarmente in Francia... è solo questione di tempo, sarà di grande aiuto per noi.

Precisione? Io ho sempre pensato che l'importante per un attaccante sia creare occasioni e tirare in porta, ma come ci dice anche il mister dobbiamo migliorare sulla precisione. A volte facciamo esercitazioni di tiro e magari non le prendiamo tanto sul serio, invece è importante. Se nella seconda metà del campionato riusciremo a migliorare sotto questo aspetto faremo tanti punti. Il mister riesce a farci giocare alti, a recuperare la palla in zone di campo favorevoli. In allenamento dovremo essere più convinti: basta poco.

Colpo di testa? Davanti alla porta faccio troppi pochi gol di testa, credo di non essere andato oltre ai 2-3 in sette anni di Serie A. Sono troppo pochi, c'è poco da dire. Simeone in area è devastante ad esempio, ha una maniera di prendere il tempo sull'avversario eccezionale. Quando riesce a prendere il tempo non sbaglia quasi mai il colpo di testa. Per me invece è uno dei gesti più difficili da realizzare".

Sul trasferimento alla Fiorentina: "Quest'estate era quasi fatta tra me e la Sampdoria, poi mi ha chiamato il mister e al momento della sua chiamata (mi ha spiegato perché mi voleva, che idee aveva) ho subito bloccato le altre trattative. Oggi sono soddisfatto della mia scelta. Il direttore sportivo della Samp era Pradè, e quando ero sulla strada di Milano per firmare con la Samp mi diceva che era contento di avermi finalmente preso, visto che ci aveva già provato negli anni precedenti. Poi è successo quel che è successo (ride, ndr)".

"I calci di rigore? Quando c'è stato quel siparietto con Babacar io pensavo soltanto al mister che, nel caso in cui Baba avesse sbagliato, si sarebbe arrabbiato con me. Non mi feci proprio domande: ero io a doverlo tirare e io lo avrei tirato. Capisco che non stava attraversando un momento facile, ma il calcio è strano. Pensate se lo avesse sbagliato... stavamo 2-0 ma mancavano ancora venti minuti, non si sa mai".

L'Europa? Siamo lì, lottiamo con altre 5/6 squadre. Per me sarebbe una bella cosa, perché nella mia carriera ho avuto spesso l'opportunità per andare a giocare in squadra che facevano l'Europa. Il ruolo che sento più mio è compreso tra la seconda punta e la parte sinistra del campo in attacco, ma ho sempre fatto fatica a rispondere a questa domanda perché in realtà non so quale sia il mio ruolo vero e proprio. Potrebbe piacermi fare l'attaccante, ma in modo diverso da come giocano Baba e Simeone. Fino a quando starò bene avrò sempre la pretesa di giocare, ma la squadra passa davanti a tutto".

http://www.violanews.com/news-viola/ancora-thereau-tatuaggi-per-me-sono-prima-di-tutto-estetica-e-le-notti-di-nba/

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