Non ce ne voglia Vincenzo Montella, ma stavolta non siamo affatto d'accordo con lui. "Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, devono andare a casa a testa alta" ha detto il tecnico viola nel post partita. Qualcosa da rimproverare, invece, ci sarebbe. Anzi, parecchio. E lo diciamo con la massima umiltà e senza niente voler togliere a quanto di buono fatto dalla Fiorentina in questa stagione. Del resto abbiamo celebrato a dovere le recenti imprese con Roma, Tottenham, Inter etc etc, riconoscendo i grandi meriti del tecnico e dei giocatori. Ma ieri sera, purtroppo, non si è visto niente di tutto ciò. La Fiorentina ha subito una vera e propria lezione di calcio. Ha sbagliato Montella e hanno sbagliato i giocatori, nel calcio succede ma fa malissimo, specie quando accade in appuntamenti così importanti.
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Testa alta? Non proprio…
Caro mister, qualcosa da rimproverare ci sarebbe eccome. Stavolta la Fiorentina ha sbagliato tutto
Non ha fatto il massimo, la Fiorentina, tutt'altro. Anche perchè di fronte c'era una Juventus rimaneggiatissima, priva di molti suoi big: Pogba, Tevez, Buffon, Lichtsteiner (ah, mi ero scordato Pirlo). Ieri sera sembravano fenomeni anche giocatori modesti come Padoin, Sturaro o quel Matri che pochi mesi fa a Firenze pareva impresentabile. Non esce a testa alta la Fiorentina e non c'è niente di male a dire che, per una volta, non ha funzionato niente. Le scelte di Montella, l'atteggiamento in campo, lo smarrirsi della squadra, l'incapacità di reagire dei giocatori e quella di aggiustare le cose del tecnico. Farsi eliminare dalla Juve in Coppa Italia ci sta, guardando la classifica sembra quasi una cosa naturale, dispiace però che la Fiorentina abbia vanificato un doppio, enorme, vantaggio: quello del risultato conquistato a Torino e quello delle assenze, anche se alla fine le mancanze di Pizarro e Badelj hanno pesato tantissimo. Ieri sera la squadra viola è tornata piccola, proprio quando sembrava di poter dire che il processo di maturazione si stava completando. Oggi è il giorno della delusione, ma da domani è obbligatorio guardare avanti. Sperando di rialzare la testa, per davvero.
SIMONE BARGELLINI
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