C'è che dice che la concorrenza, nel mondo dello sport, sia un fattore negativo. Che limiti, o addirittura che danneggi. C'è poi chi al contrario la ritiene fondamentale, imprescindibile per un ambiente che fa della competizione il proprio pane quotidiano. Difficile stabilire se esista una tesi più corretta rispetto all'altra: probabilmente la verità sta nel mezzo, e quando parliamo di concorrenza lo facciamo semplicemente perché rappresenta un tassello immancabile, "naturale".
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Tata, un altro (timido) passo verso il riscatto: il fantasma di Sportiello è un po’ più lontano
Le recenti prestazioni del numero 12 rumeno si sono dimostrate all'altezza, e hanno lasciato intravedere qualche sprazzo di segnale positivo. Il tutto (che sia una caso?) in concomitanza con l'arrivo a Firenze di Sportiello
E chissà se Ciprian Tatarusanu l'ha avvertita, la concorrenza. Quando a Firenze si è presentato Sportiello anche l'imperscrutabile rumeno avrà pur sbattuto le palpebre, dal momento che nel giro di un paio di giorni è cambiata una bella fetta della sua vita professionale: non si è più trovato di fianco un apprendista come Lezzerini (che di lì a pochi giorni sarebbe partito, direzione Avellino), ma un vero e proprio potenziale titolare. Un numero uno, per intenderci.
Già, chissà. Quel che è certo è che se l'ha avvertita non può che avergli fatto bene. Prima la piena sufficienza nella gara del Franchi contro la Juventus, dopodiché un'altra prestazione convincente a Verona contro il Chievo, e infine i discreti novanta minuti di Napoli. Dove forse avrebbe potuto fare qualcosa di più sul colpo di testa ravvicinato di Callejon, sì, ma anche dove ha detto no ad un maestro dei calci di punizione come Insigne. Il tutto aggiungendo anche un pizzico di grinta che per un portiere non guasta mai. Un pizzico ancora troppo esiguo, ma che potrebbe crescere in quanto a dosaggio. Il tutto - neanche a dirlo - in concomitanza con l'arrivo a Firenze di Sportiello. Che, nel frattempo, può rimandare di un altro po' il suo esordio con la maglia viola.
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