Nuovo stadio alla Mercafir: il sindaco Renzi ha ammesso di essere "estremamente ottimista", il vicesindaco, nonchè assessore allo sport, Dario Nardella, ha detto di attendere dai Della Valle una proposta concreta, visto il clima di rinnovato entusiasmo. Fiducioso sulla possibilità di avere il nuovo stadio anche il presidente del Consiglio comunale, nonchè presidente provinciale del Coni (e una decina di altre cariche), Eugenio Giani. Non voglio fare il pessimista, né gelare le attese, ma costruire uno stadio vero non è come farlo con il Lego. Fra l'altro la Mercafir è un'area che fa già parte del tessuto urbano fiorentino. Inserirvi lo stadio riqualificando la zona e non sconquassandola, sarà compito arduo. I tifosi sono tutti d'accordo ed entusiasti della prospettiva del nuovo stadio, i fiorentini (almeno una parte) un po' meno. Il problema è che magari le due categorie si sovrappongono: la domenica con la sciarpa al collo si chiede il nuovo Franchi, il lunedì in coda su via di Novoli si smadonna contro caos e traffico. Pensate che un cantiere di quel tipo sarebbe indolore per la città? Buche, anzi voragini, da scavare per i parcheggi sotterranei; lunghe teorie di camion per trasportare i materiali da costruzione e riportare via quelli di scarto; qualche anno (a fare veloci) di calvario per una delle zone più congestionate di Firenze. Magari in contemporanea con i cantieri della tramvia e, speriamo, con quelli della nuova pista per l'aeroporto di Peretola, appena più in su. Ecco perché l'ottimismo della volontà potrebbe essere messo a dura prova dal pessimismo della realtà. Queste considerazioni anche per rispondere a chi, con grande superficialità, ogni tanto tira in ballo la famosa presentazione del progetto-stadio dell'architetto Fuksas nel settembre del 2008, per denunciare l'immobilismo del Comune. Primo, quello non era un progetto, che appunto deve tener conto di innumerevoli fattori, ma solo lo schizzo di un'idea. Secondo, si dà il caso che mancasse un elemento base per qualsiasi progetto edilizio: il terreno. Quello indicato (Castello) era ed è ancora (anche se sotto sequestro giudiziario) di proprietà di un privato (Ligresti) al quale nessuno avrebbe potuto sottrarlo. Né si può chiedere al Comune di cedere ad un privato (chiunque esso sia) un terreno pubblico: il giorno dopo l'intera giunta dovrebbe trasferirsi a Sollicciano (che da fuori assomiglia ad uno stadio, ma uno stadio non è). Tutto ciò per dire che il cammino verso il Viola Stadium, al di là delle enunciazioni di disponibilità e di ottimismo, sarà ancora lungo e periglioso.
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Stadio alla Mercafir? Compito arduo
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Francesco Matteini
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