È inutile negarlo: Cristiano Ronaldo ha catalizzato gli eventi. Dal giorno dei primi approcci dal resort greco in cui alloggiava, il portoghese si è preso la scena nel panorama calcistico italiano. E non poteva essere altrimenti, spazzando via i dubbi di chi “con le difese italiane non segnerà tanto”. Senza remore, è il giocatore atteso. Quello che, al momento dell’ingresso in campo per la fase di riscaldamento tra i fischi dello stadio, ruberà gli sguardi.
La Juventus, da quando c’è lui, fa ancora più paura. Perché CR7 l’ha elevata, rendendola grande. Per questo: più di prima, visti i risultati da corazzata sul campo e la crescita esponenziale negli uffici e nei conti. In tutti gli stadi, anche i tifosi avversari lo aspettano. Lo temono e, soprattutto, lo rispettano. Come tutta la truppa di Allegri: perché la rivalità non toglie la paura di subire la squadra che ha centrato la miglior partenza di sempre.
La presenza di Cristiano Ronaldo offusca la forza della Juventus. È lui l’uomo copertina: è stato preso per questo, oltre che per vincere. Quando il “dipinto” che ritraeva Tomovic sdradicare il pallone al 7 del Real Madrid fece esaltare Firenze, l’asso portoghese sembrava solamente un alieno distante. Ora, i difensori della Fiorentina dovranno affrontarlo sul serio: c’è chi l’ha già fatto, come Pezzella, e chi lo studia, conscio che le difficoltà arriveranno anche dai compagni, specialmente da quel Mandzukic in forma smagliante e dal recuperato Douglas Costa. E attenzione, poi, alle condizioni di Bernardeschi, il miglior partner di CR7. Uno spauracchio, perché oltre i dieci gol stagionali ci sono anche i sette assist messi a referto. Uomo squadra.
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Io mi aspetto che tutti, dal primo all’ultimo, anche dovessero entrare all’ultimo minuto, giochino dando l’anima. Niente di più niente di meno. Se poi il risultato è positivo tanto meglio. Se giocano al massimo, possono farcela. Ne sono convinto