E' mancato tutto oggi alla Fiorentina, senza nè capo nè coda. E non solo metaforicamente. Perchè se è vero che spesso la forza di una squadra si basa sul portiere e sul centravanti, sembra davvero che ai viola manchino le fondamenta. Tra i pali si è sancito oggi un avvicendamento quanto mai problematico. Non che la sconfitta sia imputabile a Tatarusanu (seppur non impeccabile sul gol), ma di certo il caso Neto ha avuto ripercussioni sulla - non - serenità della squadra. E del suo allenatore, apparso nervoso e confuso a bordo panchina, esattamente come la sua squadra lo era sul campo. Di sicuro la vicenda è stata gestita male fin dall'inizio dalla Fiorentina, sotto tutti i punti di vista: tempistico, economico e mediatico.
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Senza nè capo nè coda
A Parma una Fiorentina confusa e nervosa come non mai. L’emblema? Portiere e centravanti…
E anche Montella, magari, avrebbe dovuto "isolare" la squadra maggiormente, preparando a dovere la partita contro una delle formazioni più scarse del campionato, non a caso ultimissima in classifica. Dare tutta la colpa (diretta o indiretta) a Neto sarebbe comunque sbagliato. Non ha funzionato praticamente niente in questa 'prima' del 2015 e ha pesato enormemente, ancora una volta, la crisi d'identità di Mario Gomez. Un altro errore clamoroso sotto porta e poi, addirittura, il rigore sbagliato. Passano le settimane e l'attaccante tedesco non dà segni di miglioramento, facendo sorgere il dubbio che a Firenze sia approdato soltanto il suo sosia. Pagato come quello vero, ma per niente avvicinabile, neppure in qualche sprazzo sporadico, al bomber capace di segnare a raffica con lo Stoccarda, il Bayern Monaco, la nazionale. Il quadro che ne emerge ci consegna una Fiorentina che rischia di avvitarsi su se stessa ma che, nonostante i soli 24 punti in 17 giornate, resta in corsa per l'Europa grazie al ritmo rallentato di tutte le altre. Non è una gran consolazione...
SIMONE BARGELLINI
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