Sempre alta la ‘febbre viola’

La "febbre viola" dei tifosi è rimasta altissima per tre giornate, scatenata dalla sfida con la Juve, alimentata da quella con l'Inter, consolidata dalla vittoria sul Bologna. Poi è calata a picco, o quasi, colpa anche della sosta del campionato. Allarme rosso: la partita col Chievo non viene considerata. Nessuno ne parla, quasi fosse una noiosa formalità. Tutta l'attenzione continua ad essere rivolta al calcio mercato, come se dovesse aprirsi domani. La trasferta di Chievo riveste, a mio avviso, un'iportanza enorme. La Fiorentina, ad oggi, nelle tre trasferte disputate (Napoli, Parma, Inter) ha raggranellato molti elogi ma solo un punto. La svolta, se società, squadra e tifosi, vogliono dare concretezza alle ambizioni europee, passa proprio da Chievo. Trovare la vittoria in trasferta, negli ultimi due campionati, è stato più raro che imbattersi in un quadrifoglio. Vincere fuori casa un certo numero di partite è essenziale per una classifica ben pasciuta. Il Franchi sembra tornato ad essere un forte "azionista" nelle quotazioni della Fiorentina, ora occorre che anche dall'"estero" arrivino contributi non marginali. E, pur con tutto il rispetto, Chievo non è certo una trasferta proibitiva. Però va affrontata dalla squadra (e qui il compito è di Montella) e anche dalla tifoseria con la consapevolezza che si tratta di un passaggio chiave. Lasciamo perdere, almeno per qualche settimana, i castelli in aria sul possibile nuovo attaccante. Concentrazione massima sulla prossima trasferta, anzi le prossime due (per la Lazio in casa non credo che occorrano stimoli supplementari), perché anche il Genoa non è il Barcellona, e una doppietta vincente fuori casa sai come farebbe bene a classifica, morale e autostima dei giocatori.

Francesco Matteini Blog violaamoreefantasia.myblog.it