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Rosalen Lopez (prep. portieri viola): “Qui grazie a Macia. Vi racconto i miei metodi”

Il preparatore dei portieri della Fiorentina si racconta in questa intervista

Redazione VN

Il preparatore dei portieri della Fiorentina Alejandro Rosalen Lopez parla al sito ilportiere.net. Queste le parole più interessante: "Ho iniziato ad allenare quando avevo ventiquattro anni. Dopo due operazioni al ginocchio destro e un’operazione al ginocchio sinistro ho capito che come giocatore non potevo andare lontano e allora ho intrapreso la carriera da allenatore. Ho allenato per otto anni al Valencia CF in tutte le categorie, fino ad arrivare a collaborare con la prima squadra. Successivamente è arrivata un’offerta dall’Ungheria nel Videoton dove sono stato un anno e dopo sono arrivato alla Fiorentina con la chiamata di Eduardo Macia che mi conosceva dal Valencia CF. Ora sono molto contento nella Fiorentina dove ho ancora due anni di contratto. Qui in Italia si lavora meglio che in nessuna altra parte a livello tecnico e sto vedendo tanti giovani allenatori dei portieri con idee grandissime, mentre in altri paesi come Spagna o Francia si lavora meno sulla tecnica ma ci si allena con molta più intensità non solo fisica ma anche mentale".

Qual è la tua filosofia di allenamento?

"La mia filosofia di lavoro è suddivisa in due punti principali: Lavorare a livello fisico-tecnico per essere pronto per qualunque situazione di gioco che si possa presentare. Lavoriamo aspetti come la forza, trasferimento della forza, velocità di movimento, velocità gestuale, reattività, capacità d’impulso, coordinazione, posizione del corpo, interpretazione delle diverse posizioni, capacità di movimento in porta in fase di non possesso e tanti altri movimenti specifici. Lavorare a livello tecnico-tattico-cognitivo per inserire il nostro portiere dentro il modello di gioco (non modulo) che adotterà la squadra e farlo crescere cercando un portiere completo che possa dominare il maggior numero di aspetti di gioco possibili, sempre dentro il nostro modello di gioco. Lavoriamo sulle situazioni di gioco che si possono presentare in partita dipendendo dal nostro modello, tanto a livello difensivo come offensivo. Lavoriamo tanto con i video ma non solo per vedere gli errori che fanno i portieri ma anche per esaltare tutto quello che fanno bene, utile a rafforzare la psicologia del portiere. Lavoriamo infine a livello cognitivo, le situazioni che vogliamo che il portiere abbia sotto controllo durante il gioco".