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Questione rigorista: serve chiarezza

Tre rigori per la Fiorentina, tre errori, tre diversi esecutori. Chi è il “titolare” dal dischetto?

Redazione VN

La Fiorentina e i calci di rigori. Il rapporto non è certo idilliaco. I numeri, a tal proposito, non mentono. Sui tre concessi alla squadra di Vincenzo Montella, sono arrivati altrettanti errori. A dare il via a questa brutta moda ci aveva pensato Gonzalo Rodriguez a Genova contro la Sampdoria sul risultato di 1-0 per i blucerchiati. Il 6 gennaio al Tardini contro il Parma è stato il turno di Mario Gomez. L'ultimo è storia recente, quello di ieri di Babacar contro il Torino. Se il senegalese avesse trasformato il penalty, la partita si sarebbe indirizzata sui binari giusti per i gigliati, in netto dominio sulla compagine granata. Con i se, però, non si va da nessuna parte. Sbagliare un rigore (o qualsiasi altro gesto tecnico) ci sta, ci mancherebbe, fa parte del calcio.

L'aspetto, però, più importante e quindi da evidenziare è un altro. Sui tre episodi sopra citati c'è sempre stata l'impressione di un'assenza di chiarezza relativa a chi dovesse battere la massima punizione. Al Ferraris, sul dischetto si presentarono Gonzalo Rodriguez e Cuadrado. Animi accesi tra i due che non si scambiarono di certo complimenti. Solo l'intervento di Savic – autore poi del momentaneo 2-1 – riuscì a riportare un minimo di pace tra l'argentino e il colombiano. Dopo lo sbaglio di Gomez a Parma, fu Montella a spiegare nel post partita com'erano andate le cose: “Gomez non era il primo rigorista, ma questo era troppo lontano dalla palla. Mario era il più vicino al dischetto ed ha calciato”. Ieri contro il Torino è toccato a Babacar, il cui errore – sommato alla ragazzata della Porsche - ha messo fine a una settimana non certo da ricordare per l'ex Modena.

Vien da chiedersi, allora, chi sia il rigorista della Fiorentina. La speranza è che la risposta – magari anche per bocca dello stesso Montella – arrivi il prima possibile. Non sono dettagli. Non lo sono per qualsiasi squadra, figuriamoci per la Fiorentina, in lotta per il quarto posto, l'Europa League e la Coppa Italia.

STEFANO NICCOLI