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Quando funziona la voce del padrone

Il commento di Benedetto Ferrara sulla Repubblica

Redazione VN

È successo davvero. Ed è stato un regalo bellissimo. È successo come nei sogni dell’eterno tifoso ragazzino. Una sfida che sembra impossibile, una bella partenza, un rigore contro che non c’è e poi la lunga e sofferta risalita, con il finale che è un urlo feroce verso il cielo. Gioia selvaggia. Pura.

Una specie di film. Di quelli che non vedevamo da una vita. La resurrezione di Amauri nel sabato santo è qualcosa di mistico. Uno che non segna mai e alla fine mette dentro il pallone che ribalta lo stomaco dei tifosi affranti. Dal buio al sole pieno. E non solo certo per l’umore o per l’onore. Perché alla fine del primo tempo, sotto di un gol e col Lecce che giocava a fare il Barcellona con una Roma parodia di se stessa, abbiamo fatto tutti due conti e ci è presa davvero paura. Ma stavolta c’era il cuore. E la voce di Diego che ancora rimbombava nelle teste di tutti. Perché la voce del padrone funziona. Motivare non è un verbo per tutti. Potremmo chiederci se stipendi da urlo non bastano per capire cosa fare sul campo. Ma la verità è che il ritorno sulla scena dei Della Valle con i chiarimenti sul futuro di Adv e il discorso alla squadra di Ddv hanno riacceso una fiamma che ormai non scaldava più da un pezzo. Quando manca una visione chiara del futuro il senso del viaggio rischia di perdersi. Per correre servono obiettivi chiari intorno ai quali costruire l’unità e il gruppo.

Così la presenza di Ddv è diventata subito energia. Tatticamente queste partite possono offrire sorprese, proprio perché da vittima predestinata giochi con la testa più libera e sulle ripartenze. Ma, diciamocelo, ribaltare il risultato dopo aver fermato l’attacco più forte del campionato è e resta una grande impresa. Un regalo per i tifosi che non godevano da troppo tempo. Un regalo per una Fiorentina che finalmente fa parlare di sé per qualcosa di bello, imprevisto e importante. Il viola finalmente rende tutti orgogliosi. Ora però pensiamo al Palermo. Servono tre punti per la salvezza. E per non buttare via il senso di un sabato vissuto col cuore felice e la voce che se ne è andata via.

Benedetto Ferrara - la Repubblica