L'ex Ct Cesare Prandelli ha parlato ai microfoni di FcInterNews.it. Vi proponiamo un estratto dell'intervista in chiave Fiorentina, sua ex squadra:
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Prandelli: “Vi racconto Jovetic, Ljajic e Felipe Melo”
Prandelli parla nel dettaglio dei tre giocatori che ha avuto a Firenze...
"Jovetic? A Firenze arrivò da capitano della Stella Rossa di Belgrado, pur avendo solamente 18-19 anni. Era molto giovane, ma con una personalità spiccata. Dal punto di vista tattico forse preferiva giocare da trequartista, da 10 classico. Noi invece pensavamo avesse tutto per diventare un attaccante moderno, e con il tempo il nostro pensiero, la nostra idea si è rivelata corretta. Oggi lo vedo più sicuro di sé, fisicamente è cresciuto tanto, mentre la personalità non gli è mai mancata. Per non parlare poi delle doti tecniche.
Felipe Melo? Quando lo abbiamo seguito quello che più di tutto ci aveva colpito era la sua assoluta personalità. Nella Liga, con la maglia dell'Almería era sempre protagonista e non aveva paura anche giocando in trasferta sui campi di Real Madrid e Barcellona. Si può dire che è un 'personaggio'. Ma assolutamente positivo. Fin dal primo giorno a Firenze lui ha sempre anteposto il gruppo, la squadra, i propri compagni a tutto il resto. Ricordo quando capitavano i momenti di tensione, soprattutto all'inizio quando tutti vogliono dimostrare, lui si metteva in mezzo per dividere e risolvere quella sorta di rissa, facendo leva sulla propria presenza fisica per far capire agli altri che bisognava costruire qualcosa di importante tutti insieme. E ripeteva spesso che se c'era da litigare bisognava farlo con l'avversario, non di certo tra compagni. Il suo impatto è stato forte, tutti gli hanno sempre voluto bene e ha mantenuto una mentalità vincente. Anche per questo Mancini lo ha voluto fortemente all'Inter.
Ljajic? Arrivò nel gennaio del 2010 e capii subito che si trattava di un giocatore con qualità straordinarie. Lo feci esordire già a Cagliari negli ultimi minuti. Le doti sono indiscutibili, nell''uno contro uno' penso sia uno dei più forti in circolazione. E non gli manca la personalità, assolutamente. Ha carattere, i cosiddetti 'attributi'. Credo gli manchi la convinzione di poter essere protagonista sempre, deve capire che lo spazio che gli allenatori gli offrono deve essere sfruttato a pieno e non deve mai accontentarsi. A volte dà questa sensazione, deve costruire un grande futuro".
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