Più che Pepito, è un vero e proprio tesoro per la Fiorentina. Giuseppe Rossi è molto più dell'eroe della storica vittoria con la Juventus, che già non è roba da poco. L'attaccante itali-americano è il capocannoniere assoluto del campionato, con una media minuti/gol pazzesca, una rete ogni 70' circa. Non è forse un caso che con lui in campo la Fiorentina non abbia mai collezionato un risultato negativo: a San Siro, unica sconfitta in Serie A, Rossi era uscito sull'1-0 per i viola (da lui realizzato su rigore) mentre nel ko di Europa League col Grasshopper al Franchi, era in panchina.
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Pepito superstar, ma non balla da solo
Con Rossi in campo, mai una sconfitta. Ma soffre la “solitudine” (COMM.)
Pepito superstar, dunque, e uomo in grado di risolvere la partita, in attesa che Mario Gomez torni a dargli man forte per dividersi il peso dell'attacco viola. Intanto però le ultime due gare consegnano un'indicazione importante, certamente non sfuggita a mister Montella. E cioè che Rossi non va "abbandonato" là davanti perchè rischia di finire ingabbiato tra due o anche tre difensori. E' successo con la Lazio quando la Fiorentina, arrivata fisicamente provata dal fango ucraino di Dnipro, si presentò con un 4-5-1 e Rossi unica punta, e non tirò mai in porta. Si è ripetuto nella prima ora di gioco con la Juve, quando i viola e il suo attaccante venivano facilmente bloccati ben prima di avvicinarsi alla porta. Poi però è entrato Joaquin, Cuadrado è stato avanzato (a sinistra) per completare un vero e proprio tridente, e la partita è cambiata. Non che l'incredibile rimonta sia spiegabile con la modifica tattica, ma il nuovo assetto ha reso la squadra viola più imprevedibile, dotata di più giocatori pericolosi in fase offensiva. Una situazione da tener presente anche per le prossime gare, almeno finchè non rientrerà Super Mario.
SIMONE BARGELLINI
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