JOVETIC 7,5: Veniva da un intero anno di stop per il problematico recupero dal gravissimo infortunio al ginocchio, ma qualcuno ha fatto finta di dimenticarlo. Anche la Fiorentina che ha dato per scontato, e non lo era, che JoJo potesse fare subito la differenza. Lui ha risposto da campione, segnando 14 reti in 27 presenze (più 2 di Coppa Italia), in una stagione travagliata come questa e in una squadra capace di segnare in tutto appena 37 gol. Si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti più difficili mettendo la firma nelle due imprese di San Siro e dell'Olimpico (oltre che in altre vittorie pesanti come col Parma, l'Udinese, il Siena, la Roma e il Novara all'andata). In più ha firmato un rinnovo di 5 anni nell'annata più delicata dell'intera era Della Valle, un gesto che vale ben più delle ultime voci di mercato. Gli alti e bassi e i tanti piccoli infortuni? Sarebbe stato strano il contrario.
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Pagellone VN: l’attacco
Jovetic predica nel deserto. E Cerci… (COMMENTA)
GILARDINO 4: C'era una volta un bomber di quelli che fanno la differenza e che di palle-gol ne sbagliano davvero poche. Rimasto dopo le tante voci di mercato estive, comincia subito col gol al debutto stagionale ma poi si spenge. C'è chi parla di problemi fisici, chi di mancanza di motivazioni, chi di un gioco (assente) che lo penalizza: fatto sta che il Gila assomiglia sempre più ad un paletto - e nella seconda parte di stagione al Genoa dimostra che non era una questione di "luce". Prima di andarsene fa in tempo a segnare il secondo gol, che gli permetterà di diventare il miglior centravanti (vero) viola della stagione.
SANTIAGO SILVA 4: L'esempio più lampante di quanto i video di youtube possano ingannare. Accolto con simpatia ma anche con una certa aspettativa, riuscirà a ripagare solo la prima grazie all'impegno, alla foga, alla grinta che ha messo in campo nelle 13 partite ufficiali con la maglia viola (con un gol segnato su rigore alla Roma). Ma alla prova del campo si è dimostrato inadeguato al calcio italiano.
CERCI 5,5: Quando si parla di lui si è costretti a ripetersi. E' tutto e il contrario di tutto, talento purissimo e atteggiamenti irritanti, colpi da nazionale e calci nel sedere agli avversari nel momento peggiore che si può. Il suo voto è quindi il più difficile, tanto quanto la scelta sul suo futuro: aspettare ancora la sua potenziale esplosione o liberarsi dei suoi vezzi? Nella sua stagione un inizio coi fuochi d'artificio (4 gol nelle prime 6 partite ufficiali) e gli appelli per una sua convocazione in azzurro; poi un lungo 'letargo' tra prestazioni pessime, leggende metropolitane (vere o presunte) e incomprensioni tattiche fino all'ingenuità con la Juve. Ma quando sembra ormai un ex viola riesce a tornare protagonista (positivo) in campo, segna il gol salvezza e lancia poi messaggi d'amore a Firenze. Roba da Cerci.
LJAJIC 4: Deludente nella scorsa stagione in cui le occasioni non erano mancate ("troppa responsabilità" si disse), quest'anno aveva il 'vantaggio' di partire in seconda fila eppure il rendimento non è migliorato. Anzi. Una prima parte a "bagno maria" con solo 3 spezzoni di gara fino a dicembre. La carenza di attaccanti da gennaio in poi l'ha rilanciato (18 le presenze totali tra campionato e Coppa), anche se in un ruolo non completamente suo. Gli aspetti positivi della sua stagione si contano sulle dita di mezza mano: il gol (bello ma inutile) col Chievo su punizione, una buona prova a Novara, la giocata da cui è nato il 2-1 a Roma. Le cose negative sono invece molte di più e raccontano di un giocatore ancora leggerino e acerbo, che sbaglia gol davanti alla porta (oltre ad un rigore, che ci può anche stare) e che ha il coraggio di applaudire l'allenatore che lo toglie dal campo.
AMAURI 4: Va bene che veniva da 6 mesi di inattività. Ma se la Fiorentina gli ha dato 1 milione di euro per metà stagione (più 500mila euro alla Juve) era perchè si aspettava da lui i gol salvezza. E l'italo-brasiliano era altrettanto sicuro di poter fare bene, tanto da rifiutare altri due anni di contratto per poter valutare le tante offerte che sarebbero dovute arrivare a fine stagione. Invece il suo rendimento è stato enormemente deludente, con l'eccezione di un paio di partite iniziali e del gol pesantissimo segnato a Milano e che è valso 3 punti insperati. L'unica rete in 13 presenze, ha fatto rimpiangere persino l'ultimo Gilardino.
ACOSTY sv: 5 presenze, sempre a gara in corso, giusto per far intravedere qualche qualità interessante.
SIMONE BARGELLINI
(domani l'ultima puntata con il pagellone dell'area tecnica - per difesa e centrocampo clicca qui)
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