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Pagellone 2013 VN: centrocampo e difesa

Dalla testa del Pek a quella (ritrovata) del redivivo Vargas… (COMMENTA)

Redazione VN

Dopo la difesa (LEGGI QUI) oggi è il giorno del centrocampo, il reparto principe della Fiorentina fino al rientro di Mario Gomez. A farla da padrone, neanche a dirlo, è Borja Valero, il più brillante, il più continuo, ora anche goleador. Impossibile non innamorarsi.

AQUILANI 7 - L'Albertone formato bomber della scorsa stagione è solo un lontano ricordo. Dopo un buon inizio con la brillante prestazione di Genova ed un periodo di assestamento dovuto a dei piccoli acciacchi che lo hanno tormentato fin dalla scorsa estate, Aquilani si è riscoperto regista. Un nuovo ruolo ritagliato su misura per lui dal mastro sarto Vincenzo Montella in modo da sfruttarne al massimo piedi e geometrie. Meno corsa e meno inserimenti alla soglia dei 30 anni: normale che il bottino di reti non sia lo stesso della scorsa stagione. Ne guadagnerà però in longevità calcistica. Lunga vita al Principino Alberto.

PIZARRO 7 - Ovvero la media aritmetica tra l'8 di fine stagione scorsa ed il 6 (a volte risicato) di questo inizio 2013/2014. Oltre alle piroette ubriacanti e le traiettorie chirurgiche, da quest'estate Firenze ha scoperto anche il lato caratteriale del Pek. A volte un po' volubile ma soprattutto umorale, tanto da influire sulle sue prestazioni in campo. Il suo contributo sul rettangolo di gioco è sempre prezioso come quello di pochissimi altri elementi del gruppo viola, ma rispetto alla stagione scorsa non si avverte più la dipendenza dalle sue giocate in campo. Il 2014 sarà l'anno della resa dei conti, perché vivacchiare a quasi 35 anni non ha molto senso...

BORJA VALERO 9 - Non dà del tu al pallone, lui e la sfera sono una cosa sola; per avere la conferma chiedere alla difesa del Bologna in occasione del gol realizzato al Franchi nel recente 3-0. Del Bosque sembra l'unico a non aver capito il valore di un giocatore che sa ricoprire qualsiasi ruolo in campo e che si districa bene anche tra la sua famiglia, l'arte e la cultura. La Fiorentina punta molto su di lui e il suo contratto verrà presto allungato così che la sua storia d'amore con la città possa continuare, in barba ai club che verranno a bussare per averlo. Borja Valero è così: il giocatore che ogni allenatore gradisce in rosa, un figlio che tutte le mamme vorrebbero. La sua sicuramente da lassù lo guarda e sorride soddisfatta.

AMBROSINI 7 - Il suo matrimonio con la Fiorentina è stato rimandato per anni ma la buona riuscita ha dato un senso all'attesa. Non si può considerare una riserva un giocatore che in carriera ha sollevato coppe italiane ed europee, spesso da capitano. Sempre pronto a gettarsi nella mischia nel momento del bisogno, sta facendo dell'ambizione il suo punto di forza. Un modello da imitare per i suoi compagni apprendisti campioni. Non porta la fascia al braccio ma è un po' come se ne avesse una anche lui.

BAKIC 5,5 - Savicevic, in tempi non sospetti disse che l'attuale numero 8 viola sarebbe diventato il nuovo Jovetic. Un paragone non troppo azzeccato, a meno che non fosse riferito all'ultimo Jo-Jo. Poco spazio da titolare e qualche scampolo di gara qua e là, anche se Montella dandogli fiducia lo aveva inserito nella lista UEFA. Il tecnino lo ha fatto studiare da vice-Pizarro ma questi cambiamenti, si sa, richiedono tempo. Le capacità non mancano ma forse è ancora presto per far parte di una squadra che vuole insediarsi alle spalle delle primissime della classe. A volte fare un passo indietro può servire per prendere la rincorsa per il futuro.

VECINO 6 - E' a Firenze da un anno ormai e anche per lui le potenzialità fanno ben sperare. Fin qui non ha avuto molto spazio ma la Fiorentina, nella persona di Montella su tutti, crede molti in lui. Il mercato è alle porte ma il discorso non dovrebbe tangere l'uruguaiano dalle leve lunghe che ha tempo fino a giugno per dimostrare di che pasta è fatto. E alla luce dell'agguerrita concorrenza sarà importante sfruttare tutte le occasioni che si presenteranno.

OLIVERA s.v. - La pecora nera del gruppo. Dispiace dirlo ma il nome di Olivera suona quasi anacronistico se pronunciato dalle parti del Franchi. Per lui solo tanta tribuna, qualche panchina ed una manciata di secondi in campo a San Siro con maglia viola dopo una prima parte di 2013 con il Genoa dei disastri (e della B sfiorata). Le sue chances con Vincenzo Montella se le è già giocate la scorsa stagione: o verrà ceduto a gennaio o con tutta probabilità continuerà la sua carriera da spettatore non pagante, anzi, ben pagato.

MATI FERNANDEZ 6,5 - Un oggetto sempre meno misterioso per Firenze ed il suo pubblico. La stagione di 'assestamento' sta dando i suoi frutti e oggi El Pelusa si muove con la giusta dose di grinta tra le agguerrite linee mediane della Serie A. Il campionato italiano non è certo un boccone facile da digerire, per chiunque. C'è sempre più spazio per lui in squadra, soprattutto dopo la recente involuzione di Pizarro, e forse è proprio la continuità il suo alleato più prezioso. Pesantissime sia la rete siglata a Bergamo (quella dello 0-1) che il rigore conquistato al Franchi contro la Juventus che ha dato il là all'epica rimonta viola. La strada è quella giusta ma può comunque fare di più.

VARGAS 6,5 - Il voto più difficile da assegnare. Chi giudichiamo? Il Vargas mister Hyde e semi desaparecido che ha toccato il suo punto più basso a Genova, oppure il Vargas dottor Jeckyl che ha messo a tacere ogni mugugno sul suo conto? Lo chiamano El Loco in Perù, forse un motivo ci sarà... Merito comunque ad un uomo che sta cercando di sistemare al loro posto tante cose (non solo in campo) rimettendosi in discussione e che si sta riproponendo alla grande in maglia viola. Magari non più con la furia arrembante dei vecchi tempi ma con una testa diversa, finalmente. Alonso ha già dovuto fare le valige, capitan Pasqual è avvisato.

WOLSKI 6 - Talento purissimo quanto grezzo. L'inserimento nel campionato italiano per il giovane ed esile ragazzo di Kozienice è sembrato più un'Agoghé spartana che un ambientamento vero e proprio. Nonostante questo di lui si ricorda la bella prestazione di Bergamo impreziosita dalla partecipazione attiva nell'azione del vantaggio viola siglato da Mati Fernandez. Montella non ha mai nascosto di credere nelle sue qualità, visibili effettivamente anche da un'occhio più grossolano. Ora sta a lui dimostrare di essere un giocatore da Fiorentina.

A cura di ALESSIO CROCIANI e STEFANO ROSSI

TWITTER: @AlessioCrociani e @StefanoRossi_