Operazione remuntada

La prospettiva è di quelle estremamente allettanti, l’occasione da cogliere al volo. Il Napoli versione 2014 stenta ufficialmente a decollare, è reduce da due pareggi contro avversari tutt’altro che irresistibili (Bologna e Chievo) e la piazza partenopea comincia a esprimere i malumori per una stagione cominciata alla grande che sta pian piano cominciando a perdere certezze. Fischi a De Laurentiis e mercato non proprio trascendentale il leitmotiv del gennaio horribilis azzurro. La Fiorentina dal canto suo ha sempre avuto il merito di rimanere lì, nella scia delle prime tre senza proclami, in punta di piedi. Senza Gomez per un intero girone la carretta l’ha portata Giuseppe Rossi con i suoi 14 gol; ora senza Pepito tocca a Matri alimentare la speranza Champions sfumata sei mesi fa in modo – per usare un eufemismo – rocambolesco.

I viola sono usciti dalla zona Champions alla quinta giornata, quando una lanciatissima Inter di Mazzarri sconfiggeva immeritatamente la Fiorentina a San Siro. Da lì in poi è stata tutta un’altalena: dai -7 della decima giornata (Juve e Napoli 25, Fiorentina 18 punti) ai -3 della scorsa giornata (Napoli 43, Fiorentina 40) la mini rincorsa al terzo posto è stata silenziosa ma progressiva.

Ora però il menu comincia a farsi interessante: il pari quasi a tempo scaduto di Albiol è rimasto indigesto ai tifosi viola, perché una sconfitta dei partenopei contro il Chievo di Dainelli avrebbe aperto la strada all’agganciomomentaneo al preliminare. Vincere stasera contro la banda Gasperini comunque potrebbe portare la Fiorentina a -1 dagli azzurri, inciampare significherebbe invece scendere nuovamente dal treno giusto. E senza un Calvarese di troppo magari la remuntada viola era già completata. Senza rimpianti però, stasera contano solo i tre punti.

PIER FRANCESCO MONTALBANO