Fa male, eccome se fa male ripensare al 3 maggio e alla Finale di Tim Cup dello scorso anno. Il verdetto in realtà c'entra davvero poco visto che quella non fu una partita di calcio. I viola scesero in campo dopo aver perso l'entusiasmo per giocare a calcio visto tutto ciò che era accaduto prima. Gli ignobili striscioni esposti da alcuni elementi in Curva Sud sabato scorso in Roma-Napoli hanno riacceso ferite di una mamma, quella di Ciro, che non saranno mai marginate. Ma il calcio nel nostro Paese è questo, saprebbe chi punire e come farlo ma nel momento di eseguire si paralizza e lascia impuniti. Purtroppo o per fortuna saremo costretti ancora una volta a voltare pagina sperando in qualche provvedimento che chissà quando verrà preso.
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Obiettivo Finale
Vigilia della super sfida contro la Juventus. Il sogno Finale e il ricordo fulgido del 3 maggio costato la vita a Ciro Esposito
Dopo qualche ora in famiglia per festeggiare la Pasqua, i viola stanno per preparare la semifinale contro la Juventus. Una gara sempre delicata sulla quale non va aggiunto nulla, si rischierebbe solo di sminuire la sua sacralità sportiva per chi ha il viola nel cuore. La Fiorentina si gioca l'opportunità di arrivare alla seconda finale di Tim Cup consecutiva. Dall'altra parte del tabellone ci sono la Lazio e il Napoli, proprio la squadra che sconfisse i viola lo scorso anno. Nella mente di molti tifosi viene alberga l'idea di una rivincita sul campo, auspicando che possa trattarsi, questa volta, di una partita di calcio e basta. Per arrivarci occorrerà vivere un'altra notte da grande squadra con un Franchi vestito a festa. Perché da queste parti il calcio piace così, viene inteso con la giusta passione. E con la speranza sempre viva in fondo al cuore che non esista mai più un 3 maggio e che nessun giovane come Ciro Esposito debba pagare l'inciviltà e l'odio ingiustificabile di chi col tifo non c'entra nulla.
STEFANO ROSSI
Twitter @StefanoRossi_
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