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Nø-rgaard, la bocciatura e l’indizio dopo Arezzo. Ma lo staff può cambiare tutto

Il danese è stato messo da parte contro il Chievo, annullando i pronostici. Fino a ora non ha soddisfatto: il tempo è dalla sua parte

Giacomo Brunetti

"È il colpo che, per tempistiche e imprevedibilità, più si avvicina alla definizione di corvinata. Christian Nørgaard è il tentativo di individuare il futuro regista: acquisto a basso costo dal Brøndby, da inserire progressivamente nelle dinamiche del calcio italiano. Cercando di emulare il percorso fatto da Milan Badelj, prelevato nel 2014 dall'Amburgo, dove condivideva lo spogliatoio proprio con un acerbo Nørgaard.

"Il pre-campionato, però, ci ha raccontato di un giocatore non ancora adeguato alla titolarità nel suo ruolo. Vuoi per la presenza di Jordan Veretout - arretrato e adattato - e a causa di caratteristiche che non hanno persuaso pienamente. Nell'undici di partenza contro l'Arezzo, la sua prestazione fu tecnicamente positiva, ma complessivamente non soddisfacente. "Ad Arezzo non mi aveva convinto il centrocampo e ho pensato a lui", ha dichiarato Stefano Pioli dopo la gara contro il Chievo, riferendosi a Edimilson. La cui scelta aveva di fatto bocciato il danese.

""Mi è piaciuto come è entrato Norgaard", ha proseguito il tecnico viola, sottolineandone l'approccio a partita in corso. Il calciatore è tutto da valutare e serviranno settimane per definirlo. In questo momento, le gerarchie lo relegano in seconda fila. Lo staff gigliato, però, ha il merito di saper adattare gli elementi della rosa nel tempo: è accaduto con Milenkovic, si è ripetuto con Dabo. Solo per fare due esempi. Serviranno anche i piedi, oltre ai muscoli. Per questo, forgiarlo sarà uno degli obiettivi tecnici.

http://www.violanews.com/stampa/lafont-il-regista-basso-in-piu-la-tecnica-ce-e-quanti-chilometri-percorsi-contro-il-chievo/

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