Soltanto un anno fa leggere il suo nome nella formazione tipo della Fiorentina faceva venire più di qualche dubbio. Da allora ad oggi Neto ha visto girare la giostra del successo e dei risultati. I meriti? Suoi, principalmente. Sì, perchè quando tutti intorno ti puntano il dito contro e sono sempre sul punto di accusarti non è facile dimostrare le proprie capacità. La fiducia di Montella e l'arrivo del preparatore spagnolo Rosalen Lopez (Clicca qui) hanno giovato al lavoro del brasiliano ed i primi frutti sono arrivati. Dopo anni passati a bagnomaria sulla panchina viola il brasiliano dalla faccia buona ha avuto la sua occasione. L'ha saputa cogliere, pur passando attraverso alcune fisiologiche difficoltà e qualche scivolone, ma il bilancio della scorsa stagione è da considerarsi positivo. E pensare che le vedove di Julio Cesar, che poi in viola non arrivò dopo un lungo interessamento, si erano già estese a macchia d'olio. Fa parte del gioco, ed è giusto così. In questo avvio di stagione Norberto ha dimostrato che il suo processo di maturazione è ancora in corso e che soltanto il tempo potrà dire quali saranno i suoi limiti. In campo ha salvato più volte la Fiorentina dagli attacchi avversari, spesso con un paio di interventi a partita proprio come fanno i grandi portieri. Anche a Torino è andata così.
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Norberto Murara e un Net(t)o passo verso la maturazione
Il portiere viola ha convinto tutti nelle prime partite stagionali. Crescita continua, Dunga… e il nuovo contratto
La crescita del brasiliano si è avvertita anche durante le conferenze dove è diventato padrone della scena e dove più volte, specie lo scorso anno, ha dovuto rispondere di alcune imprecisioni. Oggi la situazione è totalmente stravolta e Neto potrebbe diventare un valore aggiunto della squadra, un po' come era Frey quando sulla panchina viola sedeva Prandelli. Le parate del francese spesso salvavano il risultato della squadra e regalavano punti alla fine della stagione. La Fiorentina gli ha accostato un secondo come Tatarusanu che vestirebbe più volentieri i panni del comprimario. Il brasiiano non ha gradito e lo ha anche detto (Clicca qui) ma nonostante ciò ha continuato il suo percorso andando anche a migliorare, altro fattore che testimonia il percorso tracciato. Il reparto difensivo viola, non molto cambiato negli anni a livelli di singoli, sta trovando maggiore solidità ed organizzazione e di questo ne giova tutta la squadra e anche la maturazione di Neto va in questa direzione. Intanto lui sull'agenda personale ha già fissato altri obiettivi: la convocazione nel Brasile dell'ex viola Dunga e il rinnovo con la Fiorentina. Una situazione, quella contrattuale, da risolvere al più presto affinchè la bella favola di Norberto continui. A Firenze.
STEFANO ROSSI
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