Napoli, Roma e infine Juventus. Tre super sfide, zero punti sul carro viola. Gli algidi numeri, ad oggi, dicono questo. Nelle partite con un coefficiente di difficoltà elevato la squadra ha trovato delle difficoltà di vario genere. Errori di posizione, occasioni gol fallite, possesso palla orizzontale eccessivamente prolungato. E' andato diversamente solo a Milano contro l'Inter quando con un rotondo 1-4 la Fiorentina, a partire dal pressing di Kalinic, ha domato al meglio i nerazzurri che erano ancora in fase di rodaggio. La sconfitta di Torino, mal digerita nello spogliatoio viola al termine della gara, non deve riversare acqua sui sogni di gloria in campionato. La classifica continua a sorridere e i motivi per provare ad abbozzare un sorriso non mancano: per cominciare, tra soli 6 giorni ci sarà la sosta natalizia.
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Napoli, Roma e Juve: sconfitte nelle tappe verso la conquista della “mentalità”
Sousa vuole inculcare una mentalità vincente alla squadra. La Fiorentina però ha mostrato dei limiti nelle gare più difficili...
Proprio durante il periodo di riposo, Pradè e i suoi coadiuvanti interverranno per rinforzare e infoltire la difesa, gli affaticati Badelj e Vecino rifiateranno visto che fin qui Suarez non ha permesso loro di farlo. Insomma, il lavoro per le varie componenti non mancherà. A livello psicologico Sousa continuerà una delle missioni che più ha a cuore: trasmettere mentalità vincente ad un gruppo che, sommando il palmares dei singoli, non ha alzato poi così tanti trofei. Anzi. Un aspetto mentale che, soprattutto contro squadre di pari o livello inferiore, emerge. Non è andata così nel secondo tempo di Torino dove la squadra ha dato l'impressione di accontentarsi del pareggio e ha temporeggiato in varie occasioni facendo del giro palla orizzontale uno dei temi principali del secondo tempo.
Al di là dell'amletico dubbio riguardante le possibilità di lottare per lo Scudetto, la Fiorentina punterà a rimettersi subito in carreggiata, da mercoledì in Tim Cup contro il Carpi fino a domenica contro il Chievo. Senza troppi calcoli ma con l'obiettivo di vincere in entrambe le occasioni per poi godersi le tappe raggiunte. Trasformare la delusione in furore agonistico per continuare a fare bene è possibile. Anzi, sarebbe un altro passo nel lungo sentiero della crescita mentale.
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