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Morosini, un anno dalla tragica scomparsa

Dopo la messa nel duomo di Livorno in ricordo di Giampiero Morosini, don Gabriele Bessi ha benedetto la targa che e’ stata scoperta sotto la gradinata dello stadio Armando Picchi, …

Redazione VN

Dopo la messa nel duomo di Livorno in ricordo di Giampiero Morosini, don Gabriele Bessi ha benedetto la targa che e' stata scoperta sotto la gradinata dello stadio Armando Picchi, gradinata che portera' il nome del giocatore scomparso a Pescara il 14 aprile 2012, durante una gara di campionato. Sulla targa e' scritto 'Citta' di Livorno gradinata Piermario Morosini 14 aprile 2013'. Hanno partecipato alla cerimonia la squadra del Livorno, oltre cinquecento tifosi, il sindaco Alessandro Cosimi, l'assessore allo sport Maurizio Bettini, il presidente della Provincia Giorgio Kutufa' e Andrea Abodi presidente della lega di serie B. ''Un ricordo che ci vede tutti presenti - ha detto Abodi - ma anche un monito e impegno perche' quello che e' successo a lui non accada piu'. Qui c'e' tutta la societa' del calcio a ricordare Morosini e a prendere un impegno concreto seguendo i valori che Piermario ci ha trasmesso''. ''Devo ringraziare tutti - ha detto il sindaco di Livorno - oggi ricordiamo Morosini per due motivi: ingiustizia per la sua morte e per il destino di questo ragazzo. Dico grazie a quei livornesi che hanno cuore e hanno sempre una dimostrazione di affetto per un ragazzo che e' diventato un simbolo per la sua serieta' e il suo modo di comportarsi. Un ragazzo che e' rimasto nel cuore della gente''. Alla fine della cerimonia, i tifosi del Livorno hanno steso un lungo striscione bianco sotto la gradinata con la scritta 'Ciao Moro, la curva ti ricorda -25-'.

Durante la messa dopo la lettura del vangelo di Giovanni sulla pesca miracolosa, il vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti ha ricordato così il calciatore scomparso: "La morte non è capace di cancellare l'amore. Chi ha voluto bene al nostro caro amico Morosini, ora gliene vuole di più. L'amore e l'affetto per lui dopo un anno è ancora più vivo: nell'amore tutto vive. Amare è la cosa più bella che c'é. La morte può essere sconfitta non dal dolore e dalla sofferenza, ma dall'amore". La lettera inviata dai familiari che è stata letta da Salviato prima della messa, è stata scritta dalla fidanzata Anna e del suo migliore amico Vito e verrà pubblicata interamente sul sito del Livorno calcio.

Prima della celebrazione, davanti ai compagni e allo staff della società due giocatori del Livorno, Lambrughi e Salviato, hanno letto due lettere. La prima scritta dai suoi compagni: "siamo tutti orgogliosi di averti avuto come compagno, il tuo spogliatoio", ha letto Lambrughi. L'altra, un pensiero di ringraziamento e vicinanza inviato dalla famiglia, é stato letto da Salviato. Poi è intervenuto il vescovo che nell'antifona ha salutato così Piermario: "Caro Piermario il tuo Livorno sta per salire in serie A, tu già ci sei e probabilmente ti hanno già messo a fare la squadra del Paradiso.

Ansa.it