Un estratto dell'articolo di Matteo Magrini sull'edizione odierna de La Repubblica in cui si ripercorrono i minuti trascorsi all'interno della sede della Fiorentina da parte di Milinkovic-Savic:
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Milinkovic-Savic, il retroscena. Dubbi, paure e lacrime: “Non posso firmare”
I minuti trascorsi dal centrocampista serbo in sede prima delle dure parole di Pradè
"Prima la trattativa per risolvere gli ultimi dettagli economici del contratto. Tutto sistemato. Tutto ok. Accordo di cinque anni e ingaggio attorno ai 700 mila euro a stagione. Giusto il tempo di farlo parlare (per l’ennesima volta) al telefono con Paulo Sousa, e poi tutto sarebbe andato a dama. Forse. Anzi no. Ad un certo punto il giocatore è scoppiato. Così dicono, almeno. Lacrime, paura, incertezza. «Scusatemi, ma davvero non posso firmare. Non posso stare qua», avrebbe detto Milinkovic-Savic. Nel mezzo, qualche parola buttata lì. «Fidanzata, religione». Pare infatti che alla base del clamoroso dietrofront ci sia soprattutto la sua ragazza. Qualcuno parla addirittura di minacce ricevute. Sì, ma da chi? E perché? Belle domande. Bellissime. Ma rispondere è quasi impossibile. Eppure tutti questi problemi erano ben noti alla Fiorentina. Non a caso la serata di venerdì era passata tra angoscia e preoccupazioni. Colpa (anche) dei continui inserimenti della Lazio, che non aveva nessuna intenzione di arrendersi. Una, due, tre ore. L’incontro in sede sembrava non finire più, con i dirigenti viola disperatamente impegnati nel tentativo di tranquillizzare il calciatore. Gente che entrava e usciva dagli uffici. Corse, rincorse. Addirittura si è visto il direttore tecnico Angeloni quasi “abbracciare” Milinkovic- Savic per tentare di tranquillizzarlo. Niente da fare. Nemmeno l’ultimo colloquio con Paulo Sousa è servito a spazzare via i tentennamenti".
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