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Casa e gol, i due nuovi “tabù” della Fiorentina

Non è solo colpa del centravanti se i viola rimangono a secco

Redazione VN

L'astinenza da gol e gli errori sotto porta di Alessandro Matri sono diventati un tormentone a Firenze, con Montella che sembra però intenzionato ad insistere sul centravanti ex Milan, non fosse altro per mancanza di alternative. Ma nelle ultime settimane la Fiorentina ha palesato una sterilità realizzativa che non si può ricondurre soltanto alla crisi del numero 32 viola. Alcuni dati rendono l'idea: la formazione gigliata non segna da due partite - quelle contro Milan e Samp - e allargando lo sguardo è rimasta a secco ben 5 volte nelle ultime 8 gare tra campionato ed Europa League. Numeri preoccupanti che spiegano il recente calo di rendimento della Fiorentina in un periodo in cui la difesa, invece, ha fatto la sua parte almeno guardando i numeri: 7 le reti subite nello stesso periodo, con una media (meno di un gol a partita) in linea con l'andamento stagionale.

Certo, se Matri avesse sfruttato almeno un paio delle 6-7 palle gol nitide che ha avuto sotto porta (o se ci fossero stati Gomez e Rossi), i conti sarebbero diversi. Ma il resto della squadra, e in particolare i giocatori d'attacco come Ilicic, Cuadrado, Wolski, Matos e co. non possono sentirsi esenti da responsabilità sotto questo punto di vista. Basti pensare che, contando le ultime 6 gare di campionato per un paragone con le altre squadre di A, meno dei viola (4 gol) hanno segnato solo Bologna e Verona. E legato a questo, c'è un altro dato particolare e certamente non entusiasmante, che riguarda il rendimento tra le mura amiche. Nell'ultimo mese e mezzo in casa, la Fiorentina ha vinto una sola partita (col Chievo) perdendo tutte le altre 4 contro Inter, Lazio, Milan e Juventus in EL. Un "problema Franchi" che sembrava impensabile fino a poche settimane fa e alla luce del campionato scorso in cui i viola avevano ottenuto ben 43 punti nelle 19 partite davanti ai propri tifosi. Domenica contro l'Udinese, dopo una settimana di lavoro pieno, c'è l'occasione di interrompere questo doppio trend negativo.

SIMONE BARGELLINI

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