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Marco Benassi può davvero fare l’esterno d’attacco?

Una domanda lecita, viste le intenzioni di Pioli e della società

Giacomo Brunetti

L'acquisto che non ti aspetti, almeno per modalità. La rapidità d'esecuzione che ha contraddistinto Pantaleo Corvino nel chiudere l'operazione con il Torino per Marco Benassi in quarantotto ore ha risvegliato i vecchi fasti in un mercato apparentemente dirottato verso il fallimento. Invece l'ex capitano granata è sbarcato a Firenze per circa dieci milioni di euro più bonus, nel nome della qualità e dell'italianizzazione. Il centrocampista che mancava dopo la partenza di Vecino... oppure l'esterno d'attacco giusto per Pioli? Una domanda da porsi, visto che l'allenatore parmense potrebbe rilevare Benassi dal ruolo naturale per porlo sulla trequarti.

Ricercado negli annali, il suo posizionamento sulla linea dietro agli attaccanti è avvenuto tre volte a Livorno, quando è stato schierato a destra, ma anche a Torino, in altrettante gare di Europa League. Troppo poco per poter giudicare, abbastanza per prevedere una probabile e naturale periodo iniziale d'adattamento, anche se spesso Benassi, almeno come ruolo in evoluzione durante la partita, si è spostato sulla fascia.

Al momento del suo arrivo a Firenze, l'intenzione della società è stata subito chiara: giocherà esterno, idea confermata dalla prima apparizione dal primo minuto con la maglia viola nell'amichevole contro il Parma. Il centrocampo è affollato nel numero di elementi, ma Benassi non avrebbe problemi a farsi spazio, anche grazie a quelle qualità che al momento lo rendono unico nella rosa, per comportamento in campo e tempi d'inserimento. L'unica pecca è la discontinuità nell'arco dei novanta minuti.

La scorsa stagione è stata certamente la migliore per il giocatore cresciuto nell'Inter, almeno dal punto di vista statistico. Maggior numero di reti in un campionato in carriera, esattamente cinque, oltre a due assist, in linea con le medie precedenti. Le sue doti di mezzala dedita più all'attacco che alla difesa lo portano a cercare un numero esiguo di contrasti nell'arco della gara, mentre la percentuale di tiri sfiora i due a partita - all'incirca come Vecino, che però cercava un numero maggiore di dribbling - sempre in crescendo.

Forse troppo poco difensivo per occupare con lui una casella della linea mediana? Al momento ogni domanda è rimandata al campo, che certamente inizierà a calcare da esterno d'attacco.

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