Mandragora: “Italiano ci chiede vittorie sporche. Duncan? sana competizione”

Rolando Mandragora, centrocampista della Fiorentina, è stato intervistato al "Pentasport" di Radio Bruno. Ecco le sue parole:

Come si sta da quinti in classifica? "Siamo contenti del percorso che stiamo facendo. Stiamo proponendo il nostro calcio imponendo le nostre idee, seguendo il mister". La gara con il Bologna? "Abbiamo avuto un'ottima reazione, non era facile. Siamo stati un po' più sporchi, avevamo fame di vittoria dopo risultati negativi". Thiago Motta, un po' ti ispiri a lui? "Lo conosco bene, l'ho vissuto tanto perché erano gli anni che seguivo molto il calcio". Vittorie sporche? "Lo chiede Italiano, dobbiamo completarci sotto ogni punto di vista. Vincere non è mai semplice, in qualsiasi modo".

La partenza e la concorrenza di Duncan 

Partenza top, merito di Nico Gonzalez? "Nico sta facendo molto bene, così come l'intero organico. Vogliamo raggiungere grandi obiettivi". Punti persi? "Ci focalizziamo sui prossimi impegni, senza pensare al passato. Anche se c'è un po' di rammarico. Guardiamo avanti e adesso stiamo facendo molto bene". Il mio rapporto con Duncan? "C'è una sansa competizione, poi decide Italiano. Io mi faccio trovare sempre pronto, dando il massimo. La concorrenza ci fa bene, ben venga. Basta che sia sana".

La sua permanenza alla Fiorentina

20 provini, prima della Serie A? "Sì, ho girato tanto prima che qualcuno si accorgesse di me. Il mio passato mi ha dato tanta forza, soprattutto per non abbattersi". Permanenza alla Fiorentina? "Io a Firenze sto molto bene. L'anno scorso abbiamo fatto un'annata speciale, anche se non abbiamo portato a casa il trofeo". C'è ancora la delusione per la finale di Conference? "Vogliamo una rivincita. Adesso siamo primi nel girone e dobbiamo continuare così. Non è semplice, ma ci proveremo. Il livello della Conference si è alzato e non possiamo abbassare la guardia. Con il Genk è decisiva". Questa Fiorentina può lottare con tutte? "Possiamo giocare alla pari con tutti. Poi il campionato è lungo e possono succedere tante cose. Il nostro modo di giocare ci aiuta a imporre le nostre idee. Ci sono squadre forti, ma non ci diamo una collocazione vera e propria".

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