Questi i passi più interessanti dell'intervista al Presidente del Coni, Malagò, che si schiera contro Nicchi sul tema della moviola in campo: "E’ un processo che arriverà a compimento: non si può fermare la tecnologia. Il presidente dell’Aia, nel suo intervento precedente, aveva circostanziato con calore e romanticismo il ruolo etico della categoria, finché l’esplosione del nuovo non ha spazzato via il vecchio e pionieristico modo di ragionare. Non si può fermare la tecnologia, non è giusto, non fa bene, è contro la logica. Com’è adesso, il calcio diventa sempre meno fruibile, serve oggettività più che discrezionalità.
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Malagò: “Nicchi sbaglia, moviola inevitabile”
Questi i passi più interessanti dell’intervista al Presidente del Coni, Malagò, che si schiera contro Nicchi sul tema della moviola in campo: “E’ un processo che arriverà a compimento: non …
Ora, casualmente io e Nicchi ci troviamo affiancati in questo convegno ed è giusto parlarne. Ho apprezzato la sua accorata difesa d’ufficio, tuttavia non bisogna necessariamente essere d’accordo. Non mi piace sentire sempre quanto siamo belli e quanto siamo bravi, che tutto va bene, nessuno che può azzardare una critica, non condivido questa autoreferenzialità. E non mi piace l’autoreferenzialità degli arbitri: nessuno che li possa criticare".Quindi, la stoccata finale. "Quando Nicchi dice che se saltano le regole salta tutto, posso essere d’accordo, ma se le regole sono sbagliate non ci si può limitare ad applicarle, bisogna cambiarle. La moviola in campo è inevitabile, non deve esserci paura della tecnologia. La consulterebbe l’arbitro in prima persona, valutando se stesso con onestà intellettuale. E’ un processo che arriverà a compimento - conclude Malagò, che rivolto a Nicchi aggiunge - forse non la vedrò io e non la vedrai tu, però quel ragazzo lì in fondo sì - indicando un giovane arbitro in sala - e si chiederà: possibile che non ci abbiano pensato prima?".Il Corriere dello Sport-Stadio
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