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Mai in campo 90 minuti: Cutrone, cronaca di un lungo addio annunciato

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Patrick Cutrone si presentò bene alla Fiorentina ma non si è mai imposto: a gennaio cambierà di nuovo squadra

Stefano Rossi

Fra coloro che non vedono l'ora di dare un calcio al 2020 c'è anche Patrick Cutrone. Per l'attaccante sta per chiudersi un anno infelice in chiave sportiva e non solo: a gennaio cambierà maglia, come un anno fa. Rientrerà al Wolverhampton, proprietario del cartellino, prima di una nuova avventura. La Fiorentina aveva deciso di puntare su di lui per 18 mesi, credendo così tanto sulle sue qualità che aveva inserito l'obbligo di riscatto in seguito ad un obiettivo di presenze. Ma il tempo ha cambiato le cose. Quella opzione è saltata, così come il suo rapporto con lo storico agente Branchini. Nel calcio, quando si cambia procuratore, è un po' come quando le donne vanno dal parrucchiere e sconvolgono il look. Novità per un futuro migliore.

Il primo lampo di Cutrone alla Fiorentina, quasi un anno dopo, resta il più nitido. Esordio al Franchi, Coppa Italia: con una rete all'Atalanta spalancò la strada in Coppa Italia. Quando il campionato scorso è ripreso dopo il lockdown, Iachini lo ha alternato a Vlahovic e Kouamé nel ruolo di centravanti al fianco di Ribery. Lo scorso luglio Patrick ha realizzato anche tre gol consecutivi contro Verona, Lecce e Torino ma non è bastato per sovvertire le gerarchie che lo hanno visto sempre secondo. In un anno solare a Firenze, in trentaquattro partite (molte da subentrante), ha messo insieme solo cinque gol. Pochi, subentrando o lasciando il campo prima del tempo non è facile imporsi. Resta, fra gli altri, un rimpianto: a Cutrone non sono mai stati concessi 90 minuti. In questa parentesi viola non ha mai giocato una partita per intero. Semplice cronaca di un addio annunciato.

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