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Liverani e i compagni: “Quanti aneddoti: le urla a Lepillier, la mummia-Lupatelli e il whisky di Kroldrup”

Fabio Liverani ha raccontato alcuni divertenti aneddoti del suo percorso alla Fiorentina

Redazione VN

Fabio Liverani, durante la diretta social con Frey, ha parlato anche dei compagni che ha avuto alla Fiorentina:

Blasi? Credo sia l’unico giocatore che riesce a non essere mai sereno, la sua forza era vivere con l’ansia. In allenamento faceva delle entrate sulle caviglie da pazzo, mi ricordo ad Almiron una volta lo alzò di tre metri. Lepillier? Ricordo una volta in partitella, che sbagliò un gol facilissimo e in contropiede prendemmo gol. Io persi la testa ed iniziai ad urlare “Qui si regala la Serie A” per tutto il centro sportivo, quella frase ha fatto storia nel nostro gruppo.  Lupatelli? Quando perdevo le partitelle rosicavo tantissimo, e mi arrabbiavo tantissimo con Lupatelli, ma perché avevo un grandissimo rapporto con lui. Partiamo dal presupposto che Lupatelli è stato il giocatore più importante in quello spogliatoio. Una volta lo abbiamo trovato come una mummia nel lettino dello spogliatoio, con 4 rotoli di salva pelle addosso. Una volta mi ha fatto una scena del crimine nello spogliatoio, con il gessetto ed il nastro.  Da Costa? Ricordo una volta che uscimmo tutti insieme in centro a Firenze. Lui aveva una Jeep enorme, e parcheggiò in doppia fila senza pensarci. Dopo tre minuti, arrivò il carro attrezzi, se non lo avessimo fermato noi lo avrebbe distrutto quel povero vigile. Cene di squadra? Andavamo tutti i giovedì a cena in 22, e anche da questo si vede che avevamo qualcosa in più. Tante volte tornavamo dall’Europa League alle 2 di notte, atterrando a Pisa, ma noi stavamo fuori un’altra ora o due a mangiare un panino, ridere e scherzare, solo per il gusto di stare insieme. Dainelli? L’ho visto arrabbiato una volta sola. Io e Montolivo eravamo con le lacrime agli occhi, perché lui voleva dire qualcosa al Mister che non gli era piaciuta, ma è troppo educato e non ce la faceva. Kroldrup? Faceva sempre serata con noi, e con quella faccia d’angelo l’avresti mai detto. Con il whisky ci andava giù pesante, da vero nordico. Toni? Mi ricordo una volta a Rimini contro il Catania in campo neutro, in quel periodo al decimo del secondo tempo il mister mandava sempre a scaldare Pazzini. Luca fece gol, e in quel periodo con la mano, mentre la girava intorno all’orecchio, diceva sempre “Il mister mi stava sostituendo, e invece…”. Un’altra cosa fantastica di Toni era la cintura che aveva con il led, dove scriveva sempre “io sono campione del Mondo, e tu?”.

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