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Castrovilli: “Voglio diventare un simbolo della Fiorentina, devo tutto alla mia famiglia. Modello? Kakà”

Futuro sempre più a tinte viola per Castrovilli

Iacopo Nathan

Futuro sempre più a tinte viola per Gaetano Castrovilli che ha rinnovato il contratto fino al 2024. Il centrocampista della Fiorentina, una delle note liete fin qui, ha parlato così in conferenza stampa:

"Simbolo della squadra? Ripercorrere la carriera di Antognoni sarebbe fantastico, ringrazio il mister per le belle parole. Mi piacerebbe diventare un simbolo della Fiorentina, mi piace essere in questo gruppo, lavorando giorno per giorno per migliorare sempre di più.

Scelta? Ho accettato questo progetto perché c'è grandissimo entusiasmo da parte di tutti. Qui posso crescere.

Dedica? Tutto questo lo dedico alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato.

Importanza? Ringrazio il mister e il suo staff per tutto l'aiuto che mi stanno dando, lavoro per migliorarmi ogni giorno e voglio essere sempre al livello migliore. Ho capito che stavo facendo la cosa giusta nel momento del cambio con la Juventus, con la risposta del pubblico.

Nazionale? Amo le sfide, voglio affrontare e superare anche questa e superarla.

Posto di Benassi? Io e Marco siamo spesso insieme, mi aiuta molto ed è uno stimolo per migliorarmi. Non credevo di partire titolare, è sicuramente un aiuto in più per me, lavoro per essere sempre migliore.

Migliorare? Devo essere più freddo sotto porta e sicuramente nell'ultimo passaggio.

Scalera? Con lui mi sento spesso, siamo molto amici. Lui ora gioca nella Viterbese e gli faccio un grande in bocca al lupo.

Serie B? L'esperienza di Cremona mi ha aiutato molto, mi ha fatto crescere tanto. Lo devo anche ai miei ex compagni che mi hanno aiutato sotto ogni punto di vista, quello tecnico sopratutto.

Motivazioni? Prima di entrare in campo penso a tutti i sacrifici che ha fatto la mia famiglia per farmi arrivare dove sono ora, questo per me è un grandissimo stimolo per fare sempre meglio.

Ispirazione? Mi sono sempre ispirato tantissimo a Ronaldinho e Kakà, ma mi piace pensare di essere Gaetano Castrovilli.

Gol a San Siro? Da bambino ero tifoso del Milan, un po' mi è dispiaciuto, per me è stata una grandissima emozione. Mi stavo quasi commovendo dopo il gol a Milano.

Consigli? Quello che mi dicono i miei compagni è di rimanere concentrato e con i piedi per terra".