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Pioli: “Identità sta venendo fuori. Occhio al Benevento, il C. Palace insegna”. Sul modulo ed Eysseric…

Il tecnico della Fiorentina presenta la gara di domani contro il Benevento

Redazione VN

Queste le dichiarazioni pre-Benevento di Stefano Pioli: "Non abbiamo già vinto la partita di domani, potrei tirare in ballo mille esempi passati nel calcio per dimostrarlo. In settimane ne ho parlato con i ragazzi. L'ultimo è il Crystal Palace, che ha battuto il Chelsea in Premier League. Ogni partita è un'occasione, perché si parte 0-0 e 11 contro 11. Vogliamo dare continuità alle nostre prestazioni visto che veniamo da una bella vittoria. Sappiamo che il Benevento può metterci in difficoltà e che in casa ha perso in modo netto solo contro la Roma. Per poco non facevano risultato contro Torino, Bologna ed Inter. Dobbiamo continuare a mettere in campo la nostra identità, che è sempre più precisa.

Cambi tattici rispetto a inizio stagione? Benassi ha giocato un po' più centralmente, ma l'aveva già fatto altre volte. Contro l'Udinese è cambiato un po' il nostro modo di costruire dal basso. Vogliamo fare la partita, secondo le nostre regole di gioco ma anche in base all'avversario.

Cosa non va? Serve più continuità nella ricerca del nostro modo di giocare. Ogni tanto ci perdiamo, pensando troppo ai singoli. La continuità nei risultati serve per dare convinzione.

Cosa non dobbiamo ripetere rispetto alla trasferta sul campo del Chievo? Siamo sempre stati bravi ad imparare dai nostri errori e sappiamo cosa ci è mancato a Verona. L'intensità è una caratteristica mentale che non ci deve mai mancare e contro il Chievo abbiamo mollato sotto quel punto di vista, pagando un prezzo salato. Da quella prestazione abbiamo preso spunto. Non possiamo più commettere quel tipo di errore.

Se ci possiamo agganciare al gruppo di vertice? Negli ultimi anni ci sono sempre state cinque/sei squadre sulla carta nettamente più forti delle altre e così è anche in questa stagione. La Fiorentina in passato, l'Atalanta l'anno scorso, hanno dimostrato che certe posizioni insperate possono essere comunque raggiunte sfruttando il calo di una di queste sei squadre.

Chiesa più offensivo? Nel calcio moderno sgravare i calciatori dalla fase difensiva diventa quasi impossibile. Federico ha bisogno di tanto lavoro e di tanto sostegno, sta lavorando per crescere. E' già molto presente nella nostra fase offensiva, che a me piace interpretare con tanto movimento. Ha una finalizzazione molto importante, con entrambi i piedi.

Se mi aspetto un regalo di compleanno dalla squadra? Mi aspetto la prestazione, che dipende solo da noi. Il risultato, invece, dipende anche da altri fattori.

Nostro gioco molto dispendioso fisicamente? Preferisco un giocatore che arriva al 70° e mi chiede il cambio perché ha dato tutto piuttosto che uno che arriva a fine gara con ancora delle energie da spendere. Contro l'Udinese abbiamo mosso bene la palla, ma correndo poco, questo ha permesso ai nostri avversari di alzare il pressing. Dovevamo finire il primo tempo con un vantaggio maggiore per quello che avevamo creato.

Se è subentrata ansia domenica scorsa? Lavoriamo per comandare la partita, ma in campo poi ci sono anche gli avversari. Non tiriamo in ballo sempre le solite cose quando c'è un aspetto che non va. Ancora non siamo abbastanza solidi, si vede quando facciamo uscire gli avversari dalla loro metà campo, ma è una fase di crescita che stiamo attraversando.

Saponara e Gil Dias? Gil Dias sta molto meglio. L'allenamento di oggi l'ha fatto a parte, ma potrebbe rientrare in gruppo lunedì. Per Saponara dobbiamo ancora aspettare, deve prima riprendere l'attività con un ritmo superiore.

Turnover? Vedremo dopo Benevento, ma per esperienza è la terza gara quella in cui si accusa di più la fatica. Domani inizia una settimana importante per la nostra crescita e per la nostra classifica.

Eysseric? Deve crescere nel ritmo. Lui è il primo ad ammettere che in Italia si giochi un calcio un po' diverso rispetto a quello francese. Deve avere un po' più d'intensità. Domenica ha fallito un passaggio che poteva mandare in porta Veretout, ma sono sicuro che ci darà delle soddisfazioni perché ha delle qualità.

Hagi e Lo Faso? Hagi sta lavorando bene e sta crescendo, se non gioca è perché non lo vedo ancora all'altezza dei compagni. Lo Faso è un giocatore interessante e se ci sarà un'occasione giocherà.

Simeone? E' un calciatore che si sa muovere molto bene, stiamo lavorando a livello di squadre sui tempi d'inserimento. Contro l'Udinese ha avuto due occasioni importanti, se avesse segnato non parleremmo di lui oggi. Sta lavorando e crescendo molto".

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