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L’intervista impossibile: Stefano Borgonovo

Per una volta non faccio incontri impossibili in posti impensabili, per una volta sogno: sogno nel vero senso della parola, mentre dormo, e sogno di incontrarmi con un grande uomo, …

Redazione VN

Per una volta non faccio incontri impossibili in posti impensabili, per una volta sogno: sogno nel vero senso della parola, mentre dormo, e sogno di incontrarmi con un grande uomo, con l'ultimo dei grandi calciatori che ha lasciato questa terra. Stefano.

Ciao Stefano...

"Ciao", mi risponde, sorridente, in piedi, in forma smagliante.

Ti vedo alla grande, come ti senti?

"E' blasfemo rispondere da Dio...!? "

No, non credo proprio.. E così che un grande come te deve stare, anche se, nonostante la malattia, i tuoi occhi e la tua forza hanno regalato emozioni e speranze enormi; la tua immobilità negli ultimi anni ci ha fatto soffrire ma ci ha arricchiti, anche se per te deve essere stata molto dura.

"Sì, è stata dura, anche se arrivando qui mi sono reso conto che la vita è incomprensibile talvolta. Si muore in tanti modi, a qualunque età, si viene colpiti da malattie terribili e non è retorica, si deve godere di ogni giorno che si ha la possibilità di vivere in salute, con la propria famiglia, seguendo i propri sogni. Quando poi succede quello che è successo a me, ci sono due strade, o ci si abbatte e ci si lascia morire, o si combatte, cercando di lasciare un segno, di dare un input, di costruire qualcosa di importante nonostante tu sappia che te ne stai per andare, e hai paura. Ma non ti devi far schiacciare. Devi lottare e dare tutto quello che hai, fino all'ultimo minuto di recupero".

E te caro Stefano l'hai fatto, in pieno...

"Ho cercato di fare tutto ciò che potevo, grazie all'aiuto di tanti amici e della mia famiglia, cercando, oltre alla concreta lotta contro la malattia, di dare un segnale ai giovani, proprio come ti dicevo prima. di positività e di vita. Perché spesso, troppo spesso, specialmente i giovani buttano via i loro anni migliori e non riescono a capire quanto se ne pentiranno un domani. La vita, e ancora una volta non è retorica, va goduta e onorata, ciascuno per il meglio che riesce a fare, ma credendo e inseguendo i valori veri, quelli che fanno la differenza nel diventare uomo ed inseguire i propri sogni".

Beh, Stefano, le tue parole parlano da sole.. Aggiungere qualcosa sarebbe del tutto inutile... Comunque, ti vedo in forma ma mi sembri un pò stanchino. Sbaglio?

"No no, è che ieri sera mi hanno chiamato per un'amichevole e sono andato, era tanto che non giocavo, bellissimo, meraviglioso, ma che fatica..."

Amichevole? Chi giocava?

"Tutti".

Come tutti?

"Sì, tutti... Beh, non te lo posso spiegare non puoi capire"

Ok, dimmi solo qualche nome...

"Guarda, sono davvero troppi, comunque, ad esempio, Signorini, Pazzagli, Scirea, Fortunato, Foe, Valentino Mazzola, Curi, Beatrice, Segato, Niccolò Galli, Picchi, Morosini, vado avanti? Non sono nemmeno ad un decimo della lista!"

No no, mi basta, è un'immagine splendida.

"No, non ne hai veramente idea, tutti in piedi, giovani (vedessi come viaggiava Facchetti!) fieri, in forma, sorridenti, liberi, forti, eterni...".

Non riesco a trattenere la commozione..

"Ah, a proposito... Ho fatto una doppietta!"

Vabbè, Borgogol, su questo non avevamo dubbi..

GIACOMO PISANESCHI