Tramite Repubblica Firenze arriva l'opinione di Francesco Ventura, già Ordinario di Urbanistica nell’Università di Firenze. Un estratto della sua riflessione sul tema stadio Artemio Franchi:
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L’intervento: “Franchi? Le opere passano, i luoghi restano. Con nuovo stadio doppia perdita”
L'opinione sul tema dello stadio Franchi
"I reperti archeologici per le epoche remote sono spesso l’unica traccia mnemonica e documentaria del passato. Non è così per un’opera moderna come questa di Nervi. L’archivio del suo studio, a esempio, è già conservato, in parte anche nella Biblioteca di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze alla cui acquisizione gratuita ho io stesso contribuito. Le opere passano e tuttavia ne resta vivo il ricordo e il contributo scientifico se valgono, come nel caso dello stadio nerviano. Mentre i luoghi restano, sebbene possano mutare di senso. Ma nel caso del Campo di Marte il senso calcistico è ancora perfettamente attuale. Costruire un nuovo stadio in altro luogo implicherebbe una doppia perdita: l’abbandono a un lento declino fino all’estinzione dell’opera di Nervi o al suo stravolgimento di senso nel caso di un uso diverso dal calcio e insieme l’abbandono del senso calcistico del luogo consolidato in novant’anni dalla città e dal popolo viola.
In conclusione. Si può certo decidere di costruire un nuovo stadio altrove, affrontando e risolvendo, se ci si riesce, i numerosi problemi urbanistici che questo comporta. Ma non si può certo dire che questa eventuale scelta tuteli il patrimonio culturale della città".
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