Nei diritti per la serie A, ora Mediaset torna in gioco. Ma sull’assegnazione delle partite alla tv per il triennio 2015-2018 rischia di scoppiare una bufera giudiziaria. Questa mattina si riunisce l’assemblea della Lega chiamata a valutare le offerte arrivate sul tavolo dell’advisor Infront: quelle valide sono tredici, ma vengono considerate solo quelle superiori alla base d’asta dei singoli pacchetti messi sul mercato.
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Lega Serie A: pronto il regalo a Mediaset
Nei diritti per la serie A, ora Mediaset torna in gioco. Ma sull’assegnazione delle partite alla tv per il triennio 2015-2018 rischia di scoppiare una bufera giudiziaria. Questa mattina si …
Se la considerazione fosse stata solo economica, però, non ci sarebbe stata gara con Sky assegnataria dei lotti più pregiati (A e B), quelli delle 8 squadre principali per il satellite e per il digitale terrestre: la pay tv di Rupert Murdoch, infatti, ha messo sul piatto 357 milioni per il primo e 422 per il secondo. Le intenzioni della Lega calcio, però, sono diverse. Nel suo ruolo di venditore, la Confindustria del pallone si riserva il diritto di scegliere la soluzione preferita.
La soluzione che Infront proporrà alle società sarà quindi quella di assegnare i diritti per il digitale terrestre a Sky che ha offerto 422 milioni (la seconda più alta è quella di Fox, 400 milioni) e il satellite a Mediaset che sul piatto ha messo 350 milioni, 7 in meno di Sky (poi saranno le due emittenti a decidere se sgambiarsi i pacchetti). Al Biscione andrà anche il lotto D, quello esclusivo per le restanti 12 squadre di serie A, per il quale ha offerto 301 milioni, portando l’incasso per i club a oltre un miliardo: il 30% in più di quanto incamerano con gli accordi attuali. E ancora ci sono da assegnare, con una trattativa privata, i diritti per le interviste, per il web e quelli esteri.
Sky però è pronta a un ricorso d’urgenza: la sua è l’offerta più alta regolare e soprattutto – secondo gli addetti ai lavori – non viola ne la legge Melandri, ne la “no single buyer rule”, la regola del “nessuno può vincere tutto” anche perché nel “tutto” ci sono i diritti per il web (ma Infront ritiene siano i diritti tv quelli disciplinati dalla legge). E soprattutto a Mediaset resterebbe il pacchetto D, che però giustifica un valore così alto solo combinato con uno dei più pregiati.
LA REPUBBLICA
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