Due strade diverse. Montella e Allegri, avversari domenica al Franchi, hanno scelto percorsi diametralmente opposti per costruire le loro formazioni. Squadra cinica il Milan, aggrappata alle proprie individualità in attacco, cioè soprattutto El Shaarawy e, da gennaio, Balotelli. La Fiorentina si basa invece più sul collettivo, nel nome del bel gioco e della necessità fatta virtù, vista l'assenza in rosa di un grande finalizzatore. Il tutto si traduce in un dato emblematico che differenzia le due avversarie nella corsa Champions: nel Milan i gol segnati dagli attaccanti "pesano" per il 77% (41 su 53), considerando - generosamente - Boateng tra i centrocampisti; nella Fiorentina la percentuale è solo del 52% (28 su 54), poco più della metà.
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L’attacco del Milan contro il collettivo viola
Due strade diverse per vincere le partite: e c’è un dato emblematico
Domenica tra i rossoneri, in poche parole, ci sarà da preoccuparsi soprattutto di quelli là davanti, e non è una grande scoperta. La Fiorentina, seppur meno temibile a livello di attaccanti, specialmente in assenza del suo capocannoniere Jovetic, ha dimostrato in questo campionato di saper segnare con quasi tutti i giocatori della sua rosa. Ben 15 i marcatori diversi andati in gol (17 considerando anche la Coppa Italia) mentre il Milan si ferma a 10. E se i rossoneri sono ancora a secco di reti segnate dai difensori, in casa viola sono ben 12 le segnature arrivate grazie ai componenti del reparto arretrato, anche se pure qui c'è da fare i conti con l'assenza del "bomber", Gonzalo Rodriguez autore di ben 5 gol. Magari non sarebbe male rinverdire questa tradizione che negli ultimi tempi si è un po' spenta: nel 2013 sono soltanto 2 i gol dei difensori viola (in 12 giornate), Roncaglia con quel 'rinvio' contro il Napoli e Pasqual su punizione contro il Chievo.
SIMONE BARGELLINI
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