Firenze l’ha sognato, l'ha atteso con il cuore in gola e poi accolto con un bagno di folla, fatto di 25000 maglie viola al Franchi. Ora Firenze è in apprensione per il suo bomber. Perché Mario Gomez ha scelto la Fiorentina per rimettersi in gioco, dopo che Guardiola l’aveva di fatto scaricato dal tiki-taka del nuovo Bayern Monaco campione di tutto. Perché Mario Gomez ha vinto tutto e ha segnato valanghe di gol con ogni maglia che ha vestito in carriera. Sì, forse per questo Firenze si era già innamorata del suo nuovo idolo, il suo top player che, alla faccia di chi se ne stava andando, stava proprio per vestire la casacca viola. Si era sbloccato a Genova, con la doppietta nel 5-2 di due settimane fa a Marassi; poi la pausa delle nazionali e gli zero minuti che Joaquim Loew ha concesso all’attaccante tedesco contro Austria e Far Oer.
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L’assenza più pesante
La Fiorentina farà a meno di Gomez per un po’ dopo un’estate di speranze…
La rabbia e la voglia di tornare a giocare e segnare non è bastata: il velo di Giuseppe Rossi lo aveva messo a tu per tu con Agazzi, il tentativo di saltare il portiere e poi il crac, con il ginocchio che compie un movimento innaturale. Attimi di paura, un lungo silenzio gela il Franchi, seguito da un caloroso applauso all’uscita dal campo in barella. "Trauma distorsivo al ginocchio con lesione parziale del legamento collaterale mediale" recita il comunicato della Fiorentina sulle condizioni di Super Mario. C’è chi dice 3-4 settimane, chi addirittura 2-3 mesi. Il crociato sembra salvo e questa forse è già una buona notizia; i tifosi possono, almeno un po', tirare il fiato dopo lo sconforto iniziale che faceva pensare al peggio. La squadra ha bisogno del suo carisma e dei suoi gol, e un infortunio del genere l'avrebbe tenuto lontano dai campi di gioco per almeno 6 mesi, troppo per gli obiettivi della Fiorentina ma la sua assenza, più o meno lunga, si farà sentire e porterà Montella ad optare per nuove soluzioni.
C’è Ante Rebic in rampa di lancio (anche se fuori dalla lista europea), ci sono Iakovenko ed Ilicic, ancora lontani dalla forma migliore; una batteria di trequartisti ancora da scoprire che, gioco forza, dovranno dimostrare di che pasta sono fatti. Le idee non mancano al tecnico napoletano e questa sarà l’arma per contrastare l’assenza più pesante con cui dovrà fare i conti la Fiorentina per un po’.
PIER FRANCESCO MONTALBANO
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