La prima volta

La prima volta non si scorda mai, soprattutto se arriva dopo un'attesa estenuante. E in Fiorentina-Juventus di "prime volte" possibili ce ne sarebbero a sfare. Il tabù più grande riguarda, ovviamente, la vittoria dei viola tra le mura amiche, mai arrivata nell'era Della Valle e attesa da ben 15 anni a Firenze. Una vita. Ma già segnare una rete, per la squadra di Montella, significherebbe interrompere un digiuno che dura - sempre per quanto concerne le gare al Franchi - dal 6 marzo 2010, Fiorentina-Juve 1-2 con rete viola di Marchionni al 32'. Da lì sono passate tre gare con due 0-0 ed un memorabile, purtroppo, 0-5.

Prima, sarebbe anche la sconfitta stagionale per la Juventus, che già lo scorso anno da queste parti rischiò pesantemente di perdere un'imbattibilità che durava da più di una stagione. Sarebbe stato il primo ko di Conte sulla panchina bianconera, ma il sogno si infrase sulla traversa di Jovetic, non sarebbe comunque male infliggere il primo passo falso di questa annata a Buffon e compagni, reduci da 7 vittorie e 3 pareggi tra campionato e coppe. La Juve è andata sempre a segno, sarebbe una prima volta se l'attacco rimanesse a secco, così come non è mai successo che Neto abbia mantenuto la porta inviolata al Franchi nelle gare di campionato (cosa che è riuscita invece due volte in trasferta).

E una "prima volta" indimenticabile la sognano anche quei giocatori che, per motivi vari, non sono ancora riusciti ad imporsi nella Fiorentina. Tipo Ilicic, che proprio alla Juve segnò non il primo, ma il secondo gol assoluto in Italia, con la maglia del Palermo, in uno storico successo 3-1 a Torino del settembre 2010. Le difficoltà di questi primi mesi sarebbero cancellati di colpo da una rete domenica, possibilmente decisiva per la vittoria. Ci sono gol che cambiano la storia, anche e soprattutto quella personale, e la storia della Fiorentina è piena di esempi del genere. Che potrebbero valere anche per Joaquin, Rebic, Wolski o chiunque altro. Se poi segnasse Pepito o Gonzalo Rodriguez, andrebbe benissimo lo stesso, anche se non sarebbe la prima volta.

SIMONE BARGELLINI

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