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Joaquin, la freccia andalusa

Inizialmente escluso da Montella, adesso lo spagnolo è un punto fermo della Fiorentina. E gioca a tutto campo…

Redazione VN

E pensare che il 3-5-2 non sarebbe dovuto essere adatto alle caratteristiche di Joaquin. L'aveva detto Montella qualche che mese fa. Nel calcio – come nella vita – le cose cambiano, a volte anche abbastanza alla svelta. Lo spagnolo conferma questa “regola”. Sì, perché rinunciare adesso all'ex Real Betis e Malaga è molto complicato, se non impossibile. L'Aeroplanino dovrà pensare bene dove schierare Diamanti. Lasciar fuori un Joaquin così pimpante, decisivo e, soprattutto, funzionale al disegno tattico del tecnico viola sarebbe davvero un suicidio sportivo. Da riserva a giocatore determinante. Si potrebbe riassumere così la prima parte di stagione dell'iberico. Montella non lo reputava adatto per il centrocampo a cinque, non avrebbe avuto la gamba per fare tutta la fascia, complice anche l'età. Joaquin non si è mai lamentato di questa decisione del mister, a testimonianza di quanto sia un calciatore serio e professionale. Si è messo a lavorare con più attenzione, impegno e sacrificio. Se è riuscito a conquistarsi un posto da titolare a partire dal match contro il Verona, lo deve proprio a questi tre ingredienti. Montella è stato chiaro a metà dicembre: “Avrebbe potuto fare una carriera migliore se avesse avuto più voglia di sacrificarsi, nell'ultimo periodo l'ha fatto ed è per quello che l'ho inserito ultimamente. E' merito suo se mi ha fatto cambiare idea”.

Lo spagnolo è diventato uno dei punti fermi della formazione gigliata, una colonna, uno degli uomini più in forma. Un'autentica freccia sulla corsia di destra. Punta l'avversario e, molto spesso, lo salta con una facilità disarmante grazie al suo scatto fulmineo nel breve. Non è più un ragazzino, ma la velocità e la reattività di gamba, specialmente nello stretto, sembrano quelle di qualche anno fa. A volte imprendibile nell'uno contro uno, scodella palloni in mezzo all'area a ripetizione, un po' come successo contro il Palermo. Non a caso, Violanews.com l'ha premiato con un bel sette e mezzo in pagella (LEGGI QUI). Fase offensiva e non solo perché il suo aiuto in quella difensiva è da lodare, tanto da "trasformarsi" spesso in terzino puro. Montella vuole proprio questo da Joaquin. E il numero diciassette sta ripagando la fiducia dell'allenatore a suon di belle prestazioni. Il classe 1981 sta interpretando benissimo il ruolo di laterale nel centrocampo a cinque: propositivo in avanti, disposto ad aiutare il compagno di fascia nei momenti di non possesso. Il gol al Palermo – il primo in stagione - rappresenta il giusto premio di questi mesi di duro lavoro. Una perla fantastica, un cioccolatino, una rete da rivedere più volte al rallenty. Per certi versi, simile a una delle tante segnate da Del Piero nel corso della sua carriera. Non solo corsa quindi, ma anche tecnica. E che tecnica perché insaccare il pallone perfettamente all'incrocio dei pali con una parabola dolce e precisa è un colpo che solo i grandi giocatori sanno fare. Joaquin, la freccia andalusa della Fiorentina, è uno di questi.

STEFANO NICCOLI