In ogni scuola calcio che si rispetti si insegnano le basi ai giovani aspiranti calciatori, dal tiro in porta, al passaggio, alla conduzione della palla, allo stop. Così si allevano i bambini, educandoli al gioco e facendo conoscere loro i cosiddetti "fondamentali". Nikola Kalinic però, in questa stagione pazzesca, sta cambiando un po' le cose. Badate bene, nessuno invita a cambiare i metodi di insegnamento a causa dell'operato dell'attaccante croato, eppure in campionato ha segnato 10 volte, e solamente nell'ultima occasione, contro il Chievo domenica 20 dicembre, ha avuto bisogno di stoppare, o meglio controllare, la sfera.
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Kalinic di prima: quando segna non controlla (quasi) mai la palla
Contro i gialloblu, su servizio di Bernardeschi infatti, il numero 9 viola si è portato avanti la sfera, ha calciato in porta e, con la complicità di Bizzarri, segnato il gol del vantaggio. Nelle altre nove occasioni invece aveva sempre segnato con tocchi di prima. Merito suo, che sa farsi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto e che mette in mostra i fondamentali in altre zone del campo.
D'altronde quando hai quel senso della posizione, quella capacità di capire prima degli altri dove finirà la palla, non ti serve tenerla a lungo tra i piedi per realizzare gol. Ne basta uno, quello giusto e sotto misura, che rende tutto fin troppo facile. Le difese della Serie A faticano capirlo e a contenerlo, lui ringrazia, si smarca e segna a raffica. Di prima, ovviamente.
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