Lunga intervista di Stevan Jovetic a La Gazzetta dello Sport, tra possibilità di andarsene alla Juve e la scelta di restare a Firenze.
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Jovetic: “Juve tentatrice, ma rimango qua”
“Mercato? Vedremo la prossima estate”. E sulla clausola… (COMMENTA)
Jovetic, è finito il tempo del tormentone-mercato, ed è iniziata la stagione dei gol. Se si guarda indietro, cosa vede?
«E' stata una lunga estate, intensa ma anche divertente. Credo che un giocatore importante debba sapersi abituare alle voci di mercato e comportarsi sempre con professionalità. Io l'ho fatto, potete chiedere conferma a Montella: non ho mai saltato neanche mezzo secondo di allenamento, ho giocato novanta minuti in tutte le amichevoli, ho sempre tirato al massimo. Anche quando sembrava che il mio futuro fosse davvero incerto».
Allora c'è stato un momento in cui si è sentito lontano da Firenze?
«Lontano no, ma in bilico si. Quando girano così tante voci, qualcosa di vero c'è sempre».
Si riferisce alla Juventus?
«Beh, loro mi hanno cercato con grandissima insistenza, lo ammetto».
E lei è rimasto indifferente?
«Farci un pensiero è normale quando ti senti fare certi discorsi: la possibilità di giocare la Champions League, la stima di tutto l'ambiente, il fatto di essere al centro di un progetto tecnico. Ma per quello non c'era bisogno di andare fino a Torino, lo sono già qui».
Centro del mondo viola: dunque ne è felice?
«Assolutamente si, non sono affatto pentito. E' vero che il presidente Della Valle mi ha parlato e mi ha convinto a restare, ma partiva da una buona base, sapevo che avrei fatto bene a restare qui».
E' una sensazione che proverà ancora a lungo?
«Non so, sempre come ha detto Della Valle ci aggiorneremo a fine stagione per capire quali saranno le prospettive. Mi ha detto lui di prendermi ancora un anno di riflessione dando il massimo qui: in estate vedremo, inutile fare ragionamenti adesso. Mai alla Juve? Ripeto, inutile parlarne ora, la mia testa pensa solo alla Fiorentina».
Chiarisca la storia della clausola.
«E' un foglio integrativo al contratto, a tutti gli effetti una clausola liberatoria. Abbiamo deciso insieme di non sfruttarla, ora non c'è bisogno di aggiungerne un'altra. In ogni caso di questi temi parlate con la società. Io piuttosto vorrei chiarire un altro aspetto: ho letto troppe cattiverie sul mio procuratore. Lui fa solo il suo lavoro, vuole il mio bene e non ha assolutamente nulla contro la Fiorentina».
Ultima domanda sul passato tormentone mercato. Anche il City era pronto all'offerta bomba, con un pacchetto che comprendeva anche Nastasic. Il suo compagno è partito, lei è ancora qui. Cosa è successo?
«Semplice, ho fermato io la trattativa. Quando dall'Inghilterra si sono fatti avanti con forza io avevo già deciso di restare a Firenze».
Si aspettava di poter far coppia con Luca Toni?
«Sinceramente no, ma è stata una sorpresa positiva. Luca è un campione e può darci un grande aiuto. E' vero, mi ha sfidato dicendomi di dimostrargli che sono all'altezza dei campioni che hanno giocato con lui, da Totti a Ribery. Lo farò».
Con lei e una squadra intorno all'altezza, dove può arrivare la Fiorentina?
«L'obiettivo, come è già stato detto, è il ritorno in Europa. Sono rimasto per questo e non me andrò finché la Fiorentina non sarà tornata ai livelli che le competono».
Ha altro da dire ai tifosi viola?
«No, so che non hanno gradito la mia scelta del silenzio, in estate. Ma cosa avrei dovuto dire? Io non faccio promesse solo per accattivarmi le simpatie della gente. Era un momento di riflessione, avevo offerte importanti e un giovane come me ha il dovere di pensarci, lo farebbe chiunque ragazzo al mio posto, in qualsiasi settore. Io l'ho fatto e ho scelto Firenze perchè amo questa città e questa squadra, credo che così la mia decisione abbia ancora più valore, in quel contesto non avrei potuto tradire per andare alla Juventus. Ho parlato in campo e sto parlando ora, non sarò mai uno che sfugge alle responsabilità».
CHI.BA.
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