Il gioco delle coppie: Jovetic-El Hamdaoui; Jovetic-Toni; Jovetic-Liajic. Domani sera contro l'Inter il punto fermo dell'attacco sarà ancora una volta Stefan Jovetic (foto Galassi). Al suo fianco uno degli altri tre (li ho messi in ordine di probabilità). Nonostante il periodo di "appannamento", termine usato dallo stesso Pradè, e il vezzo di allontanarsi troppo dall'area di rigore avversaria, rimprovero fattogli da Montella, da Jojo non si prescinde. Oggi, sul Corriere Fiorentino, è Gonzalo Rodriguez e tirargli bonariamente le orecchie: "C'è molta pressione su di lui e finisce per pensare di dover risolvere da solo le partite. Vorrebbe vincere da solo ma non è così che si fa". C'è una scuola di pensiero, molto frequentata, secondo la quale Jovetic ha la testa al mercato. Juventus, Manchester City, Bayern: tutti lo vorrebbero e lui sarebbe lì a palleggiarsi le offerte col procuratore per stabilire il suo futuro prossimo. Io, l'ho già scritto e lo ripeto, sono certo che il suo futuro (nel senso del prossimo campionato, poi si vedrà) sarà in maglia viola in coppia con Pepito Rossi. Non credo, quindi, alla distrazione da sirene del calcio mercato (di cui francamente ne abbiamo piene le tasche). Abbraccio, con maggior convinzione, proprio la tesi di Gonzalo Rodriguez: Jovetic vuole strafare e, soprattutto, vuole strafare da solo. Invece nessuno, neanche l'immenso piccolo Messi, può fare a meno del collettivo. Jovetic, secondo me, dovrebbe cercare di mettere a frutto le indicazioni che gli vengono da Montella e da compagni di squadra più "anziani" e quindi più esperti di lui (anche Toni lo rimbrottò a suo tempo). I numeri lo assolvono da un lato, lo condannao dall'altro. In questo campionato ha segnato 9 gol in 1.615 minuti di gioco (fonte Violachannel), ovvero uno ogni 179 minuti. Nella stagione 2009/10 (Champions esclusa) ne segnò uno ogni 367. Allora, però, Jovetic era la punta d'appoggio (c'erano Gilardino e Mutu). Oggi invece è da lui che si aspettano gol a grappoli. In questo contesto di ruolo, evidentemente non gradito, si è innestata una notevole imprecisione: Jovetic ha fatto fino ad oggi 78 tiri verso la porta avversaria, ma l'ha centrata solo 26 vole. Una su tre. Poco per un finalizzatore. Ha provato anche 31 volte a crossare, riuscendoci solo quattro volte (13%). Bilancio davvero deficitario. Ora, se ha sale in zucca, dovrebbe cercare di dare una svolta alla sua controversa stagione in viola. Il palcoscenico del Franchi e la sfida con l'Inter sono l'occasione da non lasciarsi sfuggire. L'allenatore gli chiede di stare più vicino alla porta avversaria? Lo faccia, a malincuore ma lo faccia. E' pagato per questo, non sta a lui scegliere. I compagni gli chiedono una maggiore partecipazione alla coralità? Tenga in considerazione i "suggerimenti". Sia un giocatore umile. O rischierà di essere solo un giocatore modesto.
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Jovetic a un bivio (ma il mercato non c’entra)
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