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Italiano, il trequartista e la fase difensiva

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Bonaventura, Barak e Jovic. Italiano lancia un messaggio chiaro sul trequartista: deve essere duttile e saper gestire le due fasi. Allontanate le idee Nico Gonzalez e Ikoné

Andrea Ceredani

La parola del giorno è duttilità. Al termine della vittoria per 2-0 a Marassi, in sala stampa, sull'onda dell'entusiasmo, è stato chiesto a Italiano se nel ruolo di trequartista non si possa vedere in futuro anche Nico Gonzalez o Ikoné. Più divertimento. "Non dimentichiamoci della fase di non possesso", ha risposto il tecnico della Fiorentina. Il messaggio è chiaro: "in questo momento un centrocampista ci sta permettendo di fare le due fasi in maniera corretta". Bonaventura, come ieri, o Barak, come in Conference.

Una risposta anche agli amanti dei numeri. Nei mesi scorsi, infatti, si è parlato spesso sui giornali del passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1, ma Italiano nel frattempo si concentrava sulla duttilità: duttilità nel passaggio di modulo, duttilità del trequartista nel gestire le due fasi e - infine - duttilità nella scelta del trequartista stesso.

Sì, perché se Nico e Ikoné sembrano essere ipotesi scartate dall'allenatore stesso, Jovic è stato solo "rimandato". "In determinate partite tutti possono avere la capacità di stazionare in quella zona, lo ha fatto Jovic. [...] I giocatori sono duttili". In sintesi, Jovic sì ma a patto - come ha accennato in seguito Italiano - di "aver bisogno di vincere a tutti i costi". Che sia solo una soluzione da partita in corso?

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