"L'Italia sta provando ad essere al passo con i tempi ma la meta sembra ancora molto lontana: tra i maggiori campionati europei, la Serie A è quella con alcuni degli impianti peggiori, e la crescita in tal senso si è fino ad ora fermata alle parole piuttosto che essere progredita ai fatti. Nella massima serie, la Juventus, il Sassuolo e l'Udinese hanno portato a termine la creazione di un nuovo stadio, mentre poche altre squadre si apprestano a costruire strutture in breve tempo o sono soddisfatte delle recenti ristrutturazioni: ci sono poi tanti progetti, la maggior parte da presentare, e buoni propositi da far combaciare con le intenzioni e gli iter burocratici e politici. Ma qualcosa si muove anche nelle serie inferiori.
news viola
Italia, il processo per i nuovi stadi: alla scoperta della situazione degli impianti del futuro
Le società italiane stanno avviando il processo per la nuova generazione degli impianti calcistici: tra chi già ha uno stadio, chi ha i progetti mano e chi ancora non ha tracciato il proprio futuro
ATALANTA
"La situazione
"I bergamaschi, in merito alla questione stadio, stanno per scrivere una pagina importante in Italia: il 10 maggio il Comune di Bergamo aprirà le buste in merito all'asta per accaparrarsi la proprietà dell'impianto, costruito nel 1928, e l'Atalanta potrebbe diventare la prima società italiana ad avere uno stadio di proprietà comprato con un'asta pubblica. L'Atleti Azzurri d'Italia ha rappresentato per la città un punto nevralgico, poiché sono stati i nuclei abitativi ed i servizi ad essere stati edificati in funzione di esso: a marzo 2016 è stato pubblicato il bando di alienazione dello stadio che, essendo pubblico, ha seguito la procedura standard, poiché chiunque potrebbe acquistarlo. Il prezzo stabilito è di 7,860 milioni di euro, a cui dovranno essere detratti circa 2,3 milioni di euro riconoscendo i lavori che l'Atalanta ha sostenuto nell'estate del 2015, mentre se un'altra parte volesse comprare l'impianto dovrà sborsare oltre dieci milioni di euro, riconoscendo così una cifra alla società calcistica.
"Il nuovo impianto
"L'Atleti Azzurri d'Italia ha alcuni vincoli storici legati alle due tribune, che non possono essere abbattute: i lavori riguardanti le due curve inizierebbero rispettivamente nel 2018 per la Pisani, mentre un anno dopo verrebbe restaurata la Morosini, con la sistemazone della tribuna Creberg che partirebbe nel 2020. Il nuovo impianto avrà 22.000/23.000 posti a sedere e tutti al coperto con un investimento complessivo di circa 25-30 milioni di euro.
BOLOGNA
"La situazione
"Il Dall'Ara è stato inaugurato nel 1925 e ha subito l'ultimo restauro nel 2015: il progetto per il nuovo stadio, che non sarebbe costruito su un altro sito bensì nascerebbe dal restyling del vecchio impianto, ha avuto un primo via libera dalla Soprintendenza, con alcune prescrizioni che saranno recepite nelle successive fasi processuali. Una importante passaggio sarà quello legato all'Antistadio, con molte società sportive che gravitano intorno al Dall'Ara che hanno chiesto garanzie, al momento arrivate quantomeno nei propositi: l'intervento allo stadio andrebbe a beneficio di tutte le parti, almeno nel miglioramento delle strutture, con il club che dovrà presentare in fretta uno studio di fattibilità, unito al piano economico e finanziario.
"Il nuovo impianto
"Alcuni rendering sono già stati mostrati, realizzati dall'architetto Gino Zavanella, colui che ha curato anche la progettazione dello Juventus Stadium. L'obiettivo è anche quello di rigenerare le aree adiacenti allo stadio, la cui ristrutturazione verrebbe a costare al Bologna circa 60/70 milioni di euro: quattro novità principali, come la copertura totale delle gradinate, l'avvicinamento al campo delle due curve complice anche l'eliminazione della pista di atletica, l'eliminazione del 75% della struttura esterna in ferro e la sostituzione dei piloni per l'illuminazione con dei fari a led. La futura capienza dovrebbe essere di 23.806 posti, mentre il colore dominante della facciata sarà il rosso mattone già presente e la Torre di Maratona sarà ancora presente e visibile pure dall'interno.
CAGLIARI
"La situazione
"I sardi hanno programmato da tempo la costruzione di un nuovo stadio: sia con Cellino - che tentò l'esperimento Is Arenas - poi con Giulini, che sembra poter essere a tutti gli effetti il Presidente sotto la cui gestione nascerà l'impianto del futuro. L'iter burocratico sta prendendo forma ma mancano ancora diverse fasi. L'attuale struttura dovrà essere smantellata - con i lavori che sono già iniziati - ed il Cagliari ha già la soluzione per disputare gli incontri casalinghi nella prossima stagione: un impianto "a tempo" costruito nei parcheggi adiacenti all'odierno stadio, per il quale verranno utilizzate la vecchia tribuna di Is Arenas e gli spalti presi dallo smantellamento del Sant'Elia, per una capienza di 16.000 posti.
"Il nuovo impianto
"L'anno dell'inaugurazione del nuovo stadio di Cagliari dovrebbe essere il 2019: già a fine 2015 venne pubblicato un video con l'elaborazione grafica dello studio di fattibilità del nuovo stadio lanciando l'hashtag #lanostracasa. L'investimento previsto è di circa 55 milioni di euro, mentre la capienza sarà di 21.000 posti a sedere, con vari servizi commerciali legati all'opera, al fine di rendere attiva la struttura 365 giorni l'anno grazie anche ad uffici e palestre. Il nome? "Vedremo come si chiamerà, speriamo in uno sponsor", ha affermato il cda del club.
CHIEVO
"La situazione
"I Mussi Volanti condividono il Bentegodi con l'Hellas Verona: ci sono state tante parole e pochi fatti in merito alla questione del nuovo impianto della città veneta. L'ultimo sussulto in merito è arrivato a settembre 2015, quando il Sindaco Tosi ha affermato che sarebbe disponibile a "trattare la vendita del Bentegodi perché ormai tutte le grandi società di calcio professionistiche stanno andando in quella direzione. Nel caso in cui una delle due fosse interessata, saremmo disposti a cedere la struttura". L'ultima restaurazione del Bentegodi, definita "doverosa" dal Chievo, è avvenuta nel 2015 e ha riguardato il manto erboso.
CROTONE
"La ristrutturazione
"È stato inaugurato quest'anno, nella gara casalinga contro il Napoli: niente di nuovo a dire il vero, solamente una ristrutturazione che ha permesso allo Scida di ospitare con maggiore adeguatezza le partite di Serie A. Il Crotone è potuto così tornare nella sua casa dopo alcune apparizioni a Pescara in un impianto che conta adesso 16.500 posti a sedere grazie ad un'opera costata intorno ai 2 milioni di euro.
EMPOLI
"La situazione
"Grandi intenzioni ma manca l'anello fondamentale: il progetto. La Sindaca di Empoli ha annunciato che "Deve avere un interesse pubblico, andando a migliorare le dotazioni infrastrutturali della città, ampliando per esempio l’impiantistica sportiva, con la nuova pista di atletica. Poi dobbiamo valutare la solidità del piano finanziario". Difficilmente i lavori potranno partire prima dell'estate, con la società toscana che ha scelto la via più costosa, quella che prevede la demolizione della vecchia tribuna, dovendo quindi rivedere i costi e le questione tecniche. La presentazione del progetto al Comune arriverà a breve, per l'ultimo passo prima della svolta. L'Empoli ha già pubblicato una presentazione dello stadio del futuro al grido di "The future is now" e con l'obiettivo di dare ai cittadini la struttura che meritano.
"Il nuovo impianto
"Circa 17.500 posti a sedere tutti al coperto, impianto fotovoltaico e 9.000 metri quadrati di aree commerciali e di servizi - che saranno gestiti dall'agenzia Larry Smith - per un costo complessivo di 20 milioni di euro, il nuovo stadio dovrebbe essere ultimato per la stagione 2019/2020.
FIORENTINA
"La situazione
"Presentazione in grande stile lo scorso 10 marzo in Palazzo Vecchio: Andrea Della Valle, Sandro Mencucci ed il Sindaco di Firenze Dario Nardella hanno svelato il progetto per il nuovo impianto viola. "Ci sono otto possibilità su dieci che si possa portare a termine quest'opera", ha dichiarato Nardella. Ci sono però ancora grandi incertezze, sia sugli investitori che parteciperanno alla parte economica, sia sul progetto delle aree adiacenti allo stadio previste dalla presentazione ed anche lo spostamento della Mercafir che attualmente occupa il terreno su cui dovrebbe sorgere la struttura. Daniela Maffioletti, membro del CdA della società toscana che si è occupata della questione, ha affermato che la prima pietra potrebbe essere posta nella seconda metà del 2019 e l'impianto potrebbe essere ultimato nel 2021.
"Il nuovo impianto
"Non solo uno stadio calcistico, bensì il prosieguo della riqualificazione della zona nord-ovest della città: 420 milioni di euro un impianto da 40.000 posti a sedere - tutti al coperto, con la curva a 7 metri dal terreno di gioco - e 77.000 metri quadrati di aree commerciali, per una struttura che ha l'obiettivo di "vivere" 365 giorni l'anno. Ci saranno 700 posti auto al coperto, oltre 1000 posti per le biciclette, con anche un hotel da 200 camere, centri commerciali e servizi di comunicazione. La struttura comprenderà anche un museo da 700 metri quadrati, un ristorante da 1300 metri quadrati con vista sul campo e 10 spazi di ristoro.
GENOA E SAMPDORIA
"La ristrutturazione
"L'impianto genovese non verrà abbandonato da nessuna delle due squadre, che hanno intenzione di proseguire la "divisione" di Marassi: le società hanno formato la Luigi Ferraris srl per gestire lo stadio ottenuto in concessione e l'obiettivo è quello di modernizzarlo. Già nel 2015 è stato fatto un intervento sul terreno di gioco, ma la ristrutturazione da 20 milioni di euro potrebbe partire anche questa estate, volta ad eliminare le barriere e ristrutturare le panchine, gli sky box, la tribuna vip e la tribuna stampa. Uno stadio nuovo? Nel 2016 ha risposto il Sindaco di Genova Marco Doria: "Per costruire un nuovo stadio a Genova non esistevano e non esistono le condizioni economiche. Non ci sono soldi del Comune e nemmeno dello Stato, e anche se ci fossero dei soldi pubblici la priorità sarebbe la messa in sicurezza del territorio dal rischio alluvioni. Noi abbiamo uno stadio che ha delle grandi potenzialità, uno degli stadi più inglesi di Italia, da dove si segue bene la partita sugli spalti, si è vicini ai calciatori in campo"
INTER E MILAN
"La situazione
"A Milano è tutto fermo: le due società calcistiche sono - o sono state - alle prese con i passaggi di proprietà e la questione del nuovo impianto è stata per il momento accantonata, nonostante il Milan negli anni scorsi abbia presentato alcune immagini relative all'ipotetica struttura. San Siro è uno stadio storico in Italia e la sua ristrutturazione, al momento, sembra essere l'ipotesi più plausibile, nonostante Susing non abbia escluso la possibilità di un nuovo stadio per l'Inter in futuro.
JUVENTUS
"Il nuovo impianto
"Lo Juventus Stadium è stato inaugurato nel 2011 ed è il fiore all'occhiello della società bianconera: 41.507 posti a sedere, tutti al coperto, è stato costruito sulle ceneri del Delle Alpi ed è di proprietà della Juventus. Costato 155 milioni di euro, intorno ad esso sono state costruite varie aree commerciali e di servizi, divenendo una fonte di ricavo importante per i piemontesi.
LAZIO
"La situazione
"I biancocelesti condividono l'Olimpico con la Roma: uno stadio che non necessita di presentazioni, tantomeno di ristrutturazioni pesanti. L'intenzione di avere un proprio impianto, lo Stadio delle Aquile, è nelle corde della società laziale, ma sicuramente non ci sarà la riqualificazione dello Stadio Flaminio, come ribadito da Lotito nonostante alcune pressioni politiche ed una petizione lanciata su internet. Il presidente della Lazio inconterà la Sindaca di Roma Virginia Raggi per parlare della questione, con la volontà di edificare l'impianto sulla via Tiberina, al chilometro 6.2, sui terreni di circa 500 ettari di proprietà della famiglia Lotito, con annessa cittadella dello sport per ospitare la Polisportiva.
NAPOLI
"La situazione
""A Napoli devo aspettare che maturino certe opportunità per decidere se trasformare il San Paolo in uno stadio modello, con tutti gli ostacoli burocratici che ne deriverebbero, o se invece costruire un nuovo impianto, per esempio a Bagnoli, una volta effettuata la bonifica", queste le parole del Presidente della società campana Aurelio De Laurentiis, pronunciate a febbraio 2017 in un'intervista a Il Mattino. "Il San Paolo ha una copertura che andrebbe eliminata e portata a smaltimento - ha continuato De Laurentiis - Poi ha il problema di vincoli architettonici e, da ultimo, una viabilità intorno difficilmente modificabile. Ci sono palazzi che potrebbero soffrire di inquinamento acustico e statico per le vibrazioni. Qualcuno, in maniera un po’ superficiale, mi ha chiesto: ma non potresti abbatterlo e ricostruirne un altro più moderno? È un’ipotesi suggestiva, ma dove giocherebbe il Napoli, una volta demolito il San Paolo, e in attesa del nuovo impianto? Già sarebbe alquanto complesso trasformarlo mentre si gioca, figuriamoci sostituirlo con uno nuovo".
PALERMO
"La situazione
"Fin dal giorno del suo insediamento il nuovo Presidente della società siciliana Paul Baccaglini ha avuto le idee chiare: tra gli obiettivi primari c'è la costruzione dello stadio. A fianco al Sindaco di Palermo, Baccaglini ha detto: "Non butteremo via il vecchio progetto ma lo modificheremo altrimenti diventa una tela di Penelope. Riteniamo che la parte delle infrastrutture interne non sia stata sviluppata adeguatamente. Mi riferisco all'area negozi, all'area eventi, a quella per il museo e per la ristorazione. Si potrebbe creare uno spazio eventi aperto ai palermitani. Il ritorno economico del nuovo stadio sarà importante. E ovviamente elimineremo le cose che hanno impedito la buona riuscita al primo tentativo. L'area del Velodromo è fantastica, a pelle non ci vedo niente di sbagliato, ma dobbiamo dare un po' di elasticità al progetto". E sulla capienza ha annunciato: "Analizzeremo le statistiche del bacino di utenza. Anche nella nuova struttura la tifoseria dovrà essere il dodicesimo uomo in campo". Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando attende il progetto da valutare.
PESCARA
"La ristrutturazione
"Le parti stanno lavorando per la ristrutturazione dell'Adriatico, che già ha subito un ammodernamento dell'impianto di drenaggio nella scorsa estate: in questa stagione infatti, la gara contro la Fiorentina venne rinviata poiché le nevicate avevano fatto venir meno le condizioni di sicurezza legate agli spalti ed agli spettatori, mentre il terreno di gioco aveva resistito alla perturbazione. Una ristrutturazione che potrebbe avvenire grazie anche al contributo di B Futura, progetto creato dalla Lega B per aiutare le società nel miglioramento o nella costruzione di nuovi impianti. "Un nuovo stadio che sia capace di far fare un salto di qualità a alla città, conforme ai più moderni standard Uefa Euro 4, in grado di accogliere tutti i tipi di manifestazioni internazionali e di elevare così il livello non solo del confort e dei servizi, ma anche degli eventi e della sua fruibilità", ha spiegato l'Assessore allo Sport del comune di Pescara Giovanni Diodati.
ROMA
"La situazione
"I giallorossi ci credono ma la situazione non si è ancora sbloccata definitivamente: lo Stadio della Roma ha pure un sito internet ed il progetto è in continuo diventire, con il Presidente della Roma James Pallotta che sta lavorando confrontandosi anche con il Sindaco della Capitale d'Italia Virginia Raggi, incontrata anche lo scorso 17 marzo. Le varie fasi per la costruzione del nuovo impianto sono iniziate nel 2012, mentre nel 2013 è arrivato il progetto di Dan Meis, ed un anno dopo l'approvazione del consiglio comuale dell'allora Sindaco Marino. Successivamente, con l'avvicendamento Marino-Raggi, la proposta della Roma è stata rivalutata, con l'omissione dei tre grattacieli di Libeskind previsti ed anche di alcune opere pubbliche legate alla struttura. "La riunione è andata bene, è stato un incontro di cortesia e non ci sono cambiamenti rispetto a quanto concordato qualche settimana fa. Siamo tutti contenti. Il Comune è stato grandioso. Il progetto mi sembra migliore, le modifiche apportate vanno nella direzione dell'eco compatibilità anche in termini di infrastrutture", ha commentato Pallotta. Nonostante i lavori sarebbero dovuti partire nella tarda primavera del 2017, adesso la tempistica è cambiata, ma il Direttore Generale della Roma Mauro Baldissoni ha assicurato: "La tempistica prevista per l’opera potrebbe anche essere inferiore ai tre anni. Siamo fiduciosi che, partendo il prima possibile, potremo riuscire ad aprire lo stadio non più tardi della stagione 2020-21, nella migliore della ipotesi tra il 2019 e il 2020".
"Il nuovo impianto
"Un nuovo stadio all’avanguardia, di portata mondiale, con una capienza di 52.500 spettatori (espandibile a 60.000). Lo Stadio della Roma è stato progettato per garantire agli appassionati un’esperienza unica nel giorno della partita. Le sezioni dello stadio e la vicinanza del campo alle tribune consentiranno di creare un’atmosfera intensa ed emozionante, unica nel suo genere. Ogni posto a sedere, inoltre, garantirà un’ottima visibilità. Lo Stadio della Roma rappresenterà con orgoglio la città, una gloriosa miscela di passato, presente e futuro che potrà essere ritrovata nel design stesso dello stadio e nei materiali utilizzati. L’architettura della struttura è un omaggio alla ricca storia di Roma, in grado di abbracciare, al tempo stesso, la moderna e innovativa estetica italiana di fama internazionale, fungendo da cardine per un progetto di sviluppo più ampio, multiuso e a gestione privata. Trasformerà il modo dei romani di integrare sport e intrattenimento nelle loro vite quotidiane.
"Il nuovo impianto
"Il Mapei Stadium, all'epoca Stadio del Giglio, è stato il primo impianto di proprietà in Italia, quando la Reggiana nel 1994 fece partire il progetto che un anno dopo gli permise di esordire nel suo stadio costato 11 milioni e finanziato da privati, compresi alcuni tifosi che sottoscrissero abbonamenti pluriennali, oltre a varie aziende. Nel 2005 però la Reggiana fallì e nel 2008 la stessa sorte toccò alla società che gestiva la struttura: nel 2004 era stato poi avviato il progetto I Petali, con la nascita di attività commerciali e vari servizi nell'area. Il Sassuolo ha iniziato ad usufruire dell'impianto nella stagione 2013-2014, la prima in Serie A: i neroverdi hanno prima preso in affitto il Città del Tricolore, denominandolo comunque Mapei Stadium-Città del Tricolore, riuscendo poi ad acquistarlo all'asta per 3,75 milioni di euro, superando l'altra partecipante, una società di imprenditori emiliani capeggiata dal Presidente della Reggiana, senza subire alcun rilancio. Il Sassuolo ha successivamente operato alcune opere di miglioramento dell'impianto, che ha una capienza di 23.717 ed ospita anche le partite della Reggiana.
"La situazione
"Il Torino non guarda al futuro, bensì alla storia: sta infatti rinascendo, grazie alla Fondazione Filadelfia ed alla società granata, il vecchio Stadio Filadelfia, che ospiterà gli allenamenti, le giovanili e gli uffici, con l'inaugurazione che avverrò probabilmente a maggio. Per quanto riguarda invece l'impianto in cui i piemontesi disputano le proprie gare casalinghe, esso è recente - poiché ristrutturato nel 2006 - e nell'aprile del 2016 ha cambiato il proprio nome in Stadio Olimpico Grande Torino.
"Il nuovo impianto
"L'Udinese, dopo alcune stagioni giocate in mezzo ai lavori in corso, può godersi da due stagioni il suo gioiello: la Dacia Arena, sorta sulle ceneri del vecchio Friuli, del quale mantiene il nome in occasione degli eventi non legati alle partite casalinghe della società bianconera e la struttura della tribuna centrale. Il progetto fu presentato il 23 luglio 2012 ma subì successivamente varie modifiche, fino all'inizio dei lavori nel giugno del 2013, totalmente a carico dell'Udinese, che sono costati intorno ai 50 milioni di euro e sono stati suddivisi in varie fasi, senza costringere i friulani a trasferirsi momentaneamente presso un'altro sito. Il 23 giugno 2014 avvenne la posa della prima pietra, dopo che già era stata demolita una parte dell'impianto. Nella stagione 2015/2015 la Dacia Arena è stata inaugurata, mentre il 17 gennaio 2016 nella gara Udinese-Juventus è stato aperto integralmente - con la sua capienza di 25.132 posti a sedere integralmente coperti - per la prima volta, con la costruzione finalmente ultimata. Sono previsti dei miglioramenti legati alle aree adiacenti allo stadio.
LE ALTRE SQUADRE: SERIE B E CATEGORIE INFERIORI
"In Serie B qualcosa si muove: la Lega B ha avviato il progetto B Futura, dedito all'aiuto per le società calcistiche nella costruzione dei nuovi impianti. A Frosinone hanno quasi già tutto pronto per l'inaugurazione: addio Matusa, nel futuro della società laziale c'è il Benito Stirpe, il quarto stadio di proprietà nella storia del calcio italiano. Finanziato anche con i ricavi dei diritti tv che il Frosinone ha incassato nella stagione 2015/2016 in Serie A, avrà 16.125 posti a sedere, per un investimento di 20 milioni di euro: un impianto programmato già nel 1974, che negli anni è rimasto in balia di opere di restauro anche in virtù dell'utilizzo del Matusa, ma che adesso è pronto per essere completato, con il 90% dell'impianto che dovrebbe essere pronto entro aprile, come confermato dal Presidente della società laziale.
"Passi in avanti anche per la Spal: il Mazza ha aumentato la propria capienza la scorsa estate - dopo la promozione in Serie B della società emiliana - passata da 7.500 posti a sedere a 8.500. Ma l'obiettivo è quello di migliorare ancora di più l'impianto grazie a nuovi lavori di adeguamento: accantonata l'idea di un nuovo stadio, questi interventi dovrebbero costare circa 3,3 milioni di euro, suddivisi tra Comune e Spal. Verrebbero eliminate le torri faro, non abbastanza alte, con la messa a norma della gradinata, nella quale verrano montati dei seggiolini numerati e verrà creato un nuovo varco di accesso, oltre ad ulteriori 3.000 posti a sedere: inoltre, verrebbe edificata la nuova curva est, dedicata ai tifosi ospiti, con l'obiettivo di raggiungere i 12.000 posti a sedere complessivi, aumentabili a 16.000, requisito minimo per la Serie A.
"Nelle categorie inferiori, buone intenzioni per Alessandria e Piacenza: la prima farà iniziare i lavori di ristrutturazione del Moccagatta questa estate, con la preservazione della facciata storica e la riqualificazione di tutti e quattro i settori, con la società che avrà una concessione dell'impianto per 11 anni, mentre i lavori costeranno circa 2,4 milioni di euro; la seconda potrebbe invece costruire uno stadio nuovo, in zona Le Mose, un'operazione dovuta viste le condizioni dell'attuale Garilli, per il quale nè il Piacenza nè la Pro Piacenza in causa vuol prendere una concessione a medio termine. Il presidente del Piacenza ha confermato: "È vero, ci stiamo pensando a realizzare uno stadio nuovo, ma al momento siamo solo a un livello di incontri".
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