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Il riposo del mister

Dopo questo ciclo di partite, l'allenatore portoghese può fermarsi a riflettere: i risultati sono altalentanti, come la condizione fisica e mentale della squadra, ed i conti sono da fare anche con le proprie dichiarazioni

Giacomo Brunetti

"Poco meno di un mese, sette partite ed un periodo di fuoco: Paulo Sousa guarda al tour de force appena conclusosi e prende fiato. Non è stato facile, nè in campo nè fuori, con gli obiettivi e la comunicazione che non sono andati al passo con le previsioni: ha dovuto affrontare l'acqua, fare i conti con le sue stesse dichiarazioni, chiarendole e mettendo fine ad un polverone alzatosi intorno ad una nuvola di sogni ed alla brusca realtà nella quale si è dovuto svegliare. Rispetto allo scorso anno, in Europa League le due vittorie contro lo Slovan Liberec hanno consolidato la qualificazione e rispolverato la capacità di segnare di Babacar e Kalinic: niente più passi falsi come con il Lech Poznan, adesso il Paok non avrà le sembianze del Basilea. Se in campo internazionale il tecnico portoghese non ha niente da recriminare, in campionato la musica cambia e, sebbene nella stagione passata questo ciclo di partite a cavallo tra ottobre e novembre iniziò con le sconfitte contro il Napoli, paradossalmente una delle gare più belle dell'annata viola, e la Roma, quando solo la disattenzione difensiva permise a Gervinho di fermare i sogni della Fiorentina, l'inversione dei risultati avvenne con tre vittorie nelle successive tre partite. Beh, oggi Sousa non può sorridere molto: il pareggio contro l'Atalanta, la prova bipolare contro il Cagliari e l'impantanamento sotto la pioggia contro il Crotone, con la vittoria di Bologna ad anticipare il pareggio contro la Sampdoria, che anche lo scorso anno chiuse questo periodo della stagione prima della sosta. Indovinate contro chi riprese il campionato? Ha la maglia biancoazzurra e si chiama Empoli, lo stesso avversario che Sousa si troverà davanti tra otto giorni ed il quale, lo scorso campionato, costrinse Kalinic agli straordinari in una gara che riassume il momento odierno della Fiorentina: lucidità, carattere e costanza a corrente alternata, con cali e picchi di forma continui.

""Sogno e realtà" in mezzo alle sette partite disputate in un lasso di tempo esiguo, a far nascere la polemica distogliendo l'attenzione dal campo per portarla sull'emotività e gli stimoli: pericolo rientrato, le scorie non si cancellano ma nel calcio Sousa sa che conta solo il campo per far tacere anche i fraintendimenti. Proprio per questo la parola d'ordine è "lavoro", necessario per dare continuità ai risultati, il vero punto debole di una Fiorentina che sembra riprendersi prima di fermarsi nuovamente.

"Al rientro ci sarà la sfida contro i vicini dell'Empoli, esame da superare in virtù della rivalità, della classifica e delle motivazioni. Paulo Sousa si riposa dopo giorni in cui è stato sotto la lente di ingrandimento, consapevole che serve un'inversione di marcia per scacciare i dubbi e dimostrare che nessuno ha smesso di sognare.

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